Come abbiamo raccontato spesso all’interno del nostro blog, la pandemia ha portato ad una rapida accelerazione del processo di digitalizzazione nelle aziende.
Il 2020 ha portato ad un incremento della domanda di servizi digitali (es. smart working, educazione, e-commerce, streaming), evidenziando i limiti dell’attuale infrastruttura tecnologica del Paese e, al contempo, ha dato definitivo impulso all’avvio della transizione digitale in tutti i settori dell’economia (es. IoT, AI, Industry 4.0, 5G).
Avrai sicuramente sentito parlare del Pnrr (Piano nazionale ripresa resilienza), il programma di incentivi alla ripresa economica che le istituzioni europee stanno implementando per favorire gli investimenti.
Il piano prevede un budget di circa 222 miliardi di euro, il 27% dei quali (pari a c.a.60 miliardi) destinati alla transizione digitale.
L’impatto senza precedenti che il programma è atteso avere in termini di risorse impiegate lo qualifica come uno dei più importanti stimoli all’economia mai varati, che favorirà gli investimenti in infrastrutture digitali per provare a colmare il digital gap delle imprese.
Secondo quanto raccolto dai Pid (Punti Impresa Digitale) dislocati sul territorio, solo il 13% delle imprese può essere definito “esperto digitale”, cioè ha pienamente implementato le nuove tecnologie nei propri processi. Il 35% si ferma ad una applicazione limitata delle tecnologie abilitanti, mentre il 50% conosce poco il mondo digitale e non lo utilizza.
Parallelamente alla crescente digitalizzazione del contesto in cui viviamo, nasce l’esigenza di un mix sempre più articolato di Competenze Digitali in grado di supportare le organizzazioni nella gestione del cambiamento. Secondo il report “The future of Jobs 2020” del World Economic Forum (Wef) nel 2030 nove lavori su dieci richiederanno competenze digitali avanzate. Si tratta di nuove competenze e professionalità che interessano ormai tutti i settori e funzioni aziendali, un giusto mix tra conoscenze tecnologiche e “soft skill”.
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Conosci le opportunità di finanziamento destinate alla trasformazione digitale d’impresa?
Ho deciso di sceglierne alcune che potrebbero interessarti. Vediamole insieme!
Contents
1. Transizione 4.0
Transizione 4.0 (già “Industria 4.0”) è il credito d’imposta per stimolare gli investimenti in beni strumentali digitali – fino al 2025. Il governo Draghi ha prorogato e rimodulato le misure di transizione 4.0, ha rifinanziato il Fondo di Garanzia Pmi, la cosiddetta ‘Nuova Sabatini’ nonché le misure per l’internazionalizzazione delle imprese.
Le Pmi potranno beneficiare delle agevolazioni per l’acquisto di beni materiali (macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature nuove di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali).
Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera al “Documento programmatico di bilancio per il 2022″ che illustra le principali linee di intervento che verranno declinate nel disegno di legge di bilancio.
Entrando nel dettaglio di Industria 4.0, il governo punta ad allungare il credito di imposta – per ora valido fino a metà 2023 – al 2025, ma con aliquote progressivamente decrescenti, mentre verrà ridotto al 10% il tetto del bonus per ricerca e sviluppo che andrà però a coprire investimenti fino a 5 milioni.
Il MISE ha rifinanziato con ulteriori 300 milioni di euro la “Nuova Sabatini”, misura molto apprezzata dalle aziende, che ha l’obiettivo di sostenere gli investimenti produttivi delle piccole e medie imprese per l’acquisto di beni strumentali.
La continuità operativa della misura era stata già assicurata con il decreto Sostegni bis attraverso lo stanziamento di 425 milioni di euro, che ha permesso lo scorso mese di luglio di riaprire lo sportello per la presentazione delle domande delle imprese. Questo duplice intervento ha quindi consentito di rifinanziare la “Nuova Sabatini” con un ammontare complessivo di risorse pari a 725 milioni di euro.
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2. Bando MISE “Digital Transformation”
Il bando “Digital Transformation” è finalizzato a sostenere la trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi delle micro, piccole e medie imprese attraverso la realizzazione di progetti diretti all’implementazione delle tecnologie abilitanti individuate nel Piano Nazionale Impresa 4.0 nonché di altre tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera.
La dotazione finanziaria è di 100 milioni di euro.
Le agevolazioni sono rivolte alle imprese di micro, piccola e media dimensione, anche in forma aggregata, che operano in via prevalente o primaria nel settore manifatturiero e/o in quello dei servizi diretti alle imprese manifatturiere e/o nel settore turistico e/o nel settore del commercio.
Possono essere finanziati progetti che puntano alla trasformazione tecnologica e digitale dei processi produttivi attraverso:
- tecnologie abilitanti individuate dal Piano nazionale Impresa 4.0 (advanced manufacturing solutions, additive manufacturing, realtà aumentata, simulation, integrazione orizzontale e verticale, industrial internet, cloud, cybersecurity, big data e analytics)
e/o - tecnologie relative a soluzioni tecnologiche digitali di filiera, finalizzate:
1) all’ottimizzazione della gestione della catena di distribuzione e della gestione delle relazioni con i diversi attori
2) al software
3) alle piattaforme e applicazioni digitali per la gestione e il coordinamento della logistica con elevate caratteristiche di integrazione delle attività di servizio
4) ad altre tecnologie, quali sistemi di e-commerce, sistemi di pagamento mobile e via internet, fintech, sistemi elettronici per lo scambio di dati (Electronic data interchange – EDI), geolocalizzazione, tecnologie per l’in-store customer experience, system integration applicata all’automazione dei processi, blockchain, intelligenza artificiale, internet of things.
Le domande di accesso alle agevolazioni, concesse mediante procedura valutativa a sportello, potranno essere presentate esclusivamente tramite procedura informatica, a partire dalle ore 12.00 del 15 dicembre 2020.
Scopri di più su Ministero dello Sviluppo Economico e su INVITALIA
3. Simest: finanziamenti per transizione digitale ed ecologica per PMI con vocazione internazionale
Grazie ai fondi PNRR, Simest ha lanciato un nuovo strumento di finanziamento a tasso agevolato in regime “de minimis” con co-finanziamento a fondo perduto in regime di “Temporary Framework”. Il suo obiettivo è sostenere gli investimenti volti a favorire la Transizione Digitale (almeno il 50% del totale del finanziamento) ed Ecologica delle PMI e promuoverne la competitività sui mercati esteri.
Il finanziamento è rivolto alle PMI italiane, costituite in forma di società di capitali e che abbiano depositato presso il Registro imprese almeno due bilanci relativi a due esercizi completi.
La misura supporta, tramite finanziamenti a tasso agevolato e a fondo perduto (fino al 25%), investimenti fino a 300.000 euro.
Quota massima a fondo perduto: fino al 40% per le PMI del Sud, fino al 25% per le restanti PMI. La quota di co-finanziamento a fondo perduto è concessa in ogni caso nei limiti dell’importo massimo complessivo di agevolazione in regime di Temporary Framework per impresa.
Le domande di accesso alle agevolazioni, concesse mediante procedura valutativa a sportello, potranno essere presentate esclusivamente tramite procedura informatica, a partire dal 28 ottobre 2021
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4. Simest: finanziamenti per e-commerce all’estero
Simest supporta la realizzazione di progetti di investimento digitale di PMI per la creazione o miglioramento di una piattaforma e-commerce di proprietà (dedicata) o l’accesso ad una piattaforma di terzi (market place) per la commercializzazione di beni o servizi prodotti in Italia o con marchio italiano.
Il finanziamento è rivolto alle PMI italiane, costituite in forma di società di capitali e che abbiano depositato presso il Registro imprese almeno due bilanci relativi a due esercizi completi.
Importo massimo finanziabile:
- Per una piattaforma propria: fino a € 300.000 e comunque non superiore al 15% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati dall’impresa
- Per una piattaforma di terzi: fino a € 200.000 e comunque non superiore al 15% dei ricavi medi risultanti dagli ultimi due bilanci approvati e depositati dall’impresa
Quota massima a fondo perduto: fino al 40% per le PMI del Sud, fino al 25% per le restanti PMI. La quota di co-finanziamento a fondo perduto è concessa in ogni caso nei limiti dell’importo massimo complessivo di agevolazione in regime di Temporary Framework per impresa.
Le domande di accesso alle agevolazioni, concesse mediante procedura valutativa a sportello, potranno essere presentate esclusivamente tramite procedura informatica, fino al 31 dicembre 2021
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