La scuola sta per finire e gli esami si avvicinano. Ma cosa fare dopo la maturità? La vera sfida per i giovani inizia con questo dilemma: scegliere il percorso formativo più adatto alla figura professionale che desiderano ricoprire.
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Quale percorso post diploma avviare?
Idee confuse. Alcuni ragazzi hanno già deciso: iscriversi ad un corso universitario oppure optare per un impiego immediato, un lavoro qualsiasi, basta collezionare esperienze.
La sicurezza è probabilmente una delle caratteristiche della cosiddetta Generazione Z: ne fanno parte i giovani di età compresa tra i 18 e i 23 anni, abituati a convivere con il senso di timore e scoraggiamento dovuto al periodo di crisi, ma tuttavia capaci di reagire, contraddistinguendosi per essere molto concreti, disposti a lavorare sodo e risoluti nelle loro scelte.
Ma i dati ci dicono che sono molti gli studenti – circa 2 su 5 – che non hanno definito con chiarezza un progetto per il loro futuro post diploma. Perché? Certamente il contesto socio-economico che stiamo vivendo, così flessibile e precario, spaventa non poco i giovani di oggi e rende la scelta sul proprio futuro difficile, persino rischiosa.
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Le carenze dell’orientamento scolastico dopo la maturità
Le debolezze del sistema scolastico attuale – Orientamento e Comunicazione. Ma il problema è generato anche da un sistema scolastico che lascia dietro di sé una scia di sfiduciati (con oltre 2 milioni di Neet, giovani – tra i 15 e i 29 anni – che non studiano né lavorano).
La scuola moderna, infatti, appare profondamente slegata dal tessuto sociale e sembra incapace di adottare un valido intervento orientativo che sia in grado non solo di indirizzare gli studenti verso i percorsi formativi/professionalizzanti più idonei alle loro competenze, caratteristiche e inclinazioni, ma anche di informare in maniera capillare ed efficace sulle diverse soluzioni disponibili nel panorama formativo nazionale.
Ma niente paura, le opzioni esistono e sono molteplici.
Ecco alcune informazioni utili per conoscere le opportunità formative post diploma.
1. L’Università: la formazione post diploma più diffusa
L’Università costituisce probabilmente la scelta più diffusa per chi desidera proseguire gli studi dopo le scuole superiori, con l’obiettivo di accrescere le proprie competenze nozionistiche e/o per chi ambisce ad ambiti lavorativi dove la laurea è requisito fondamentale per lo svolgimento di determinati ruoli.
Il sistema universitario italiano è costituito da Istituti d’istruzione superiore sia pubblici (che comprendono anche i Politecnici) sia privati. I titoli della formazione accademica comprendono la laurea triennale, la laurea magistrale/specialistica, il dottorato di ricerca; i master di primo e secondo livello hanno la finalità di approfondimenti tematici autonomamente offerti dagli Atenei.
Se sei interessato a questo percorso formativo post diploma, qui puoi trovare l’elenco delle Facoltà presenti in Italia.
2. L’Istruzione Superiore non universitaria
L’Istruzione Superiore non universitaria comprende varie tipologie di istituzioni, specializzate in settori disciplinari differenti.
Ecco le più note: Istituzioni del sistema AFAM; Scuola Nazionale di Cinema; Scuole Superiori per Mediatori Linguistici; Istituti autorizzati ad attivare corsi di formazione specialistica in psicoterapia; Scuole di Archivistica, Paleografia e Diplomatica; Istituti Centrali di Restauro e Scuole di Restauro e Conservazione dei beni culturali; Accademie Militari e Istituti di Polizia; Sistema dell’IFTS; Centri/ Scuole/ Istituti di Formazione Professionale Regionale.
3. L’Istruzione Tecnica Superiore (ITS)
Il sistema ITS è stato istituito con l’obiettivo di formare tecnici specializzati, cioè figure professionali di livello post-secondario in grado di rispondere alla domanda proveniente dal mondo del lavoro. L’offerta formativa si articola nei corsi degli Istituti Tecnici Superiori (ITS).
Gli ITS sono percorsi di Alta Specializzazione Tecnica Post Diploma ed offrono numerosi corsi relativi a sei Aree Tecnologiche. Gli ITS si sono affermati nell’universo formativo italiano come nuova espressione di una strategia che unisce le politiche d’istruzione, formazione e lavoro con le politiche industriali del Paese: attraverso la partecipazione a stage in azienda, infatti, i ragazzi possono sperimentare concretamente il mondo del lavoro acquisendo così una serie di abilità professionali.
In questo modo si garantisce una maggiore integrazione tra formazione e lavoro, per ridurre il disallineamento tra domanda e offerta di figure e competenze professionali. Al termine del corso si consegue il “Diploma di Tecnico Superiore” con la certificazione delle competenze corrispondenti al V livello del Quadro europeo delle qualifiche.
Qui trovi tutte le informazioni sul sistema ITS.
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4. Le Scuole di Formazione Professionale Regionale(FPR)
Il settore non universitario offre anche altre opportunità di formazione, tra le quali quella della Formazione Professionale Regionale (FPR), creata per sviluppare nuovi profili professionali necessari al mercato del lavoro o per riqualificare i profili già esistenti.
I corsi, spesso gratuiti per i partecipanti, si caratterizzano per la loro natura professionalizzante e per l’alternanza di discipline teoriche e di attività pratico-applicative. Si tratta di un tipo di formazione che in altri paesi europei corrisponde a corsi e titoli di livello post-secondario detti VET (Vocational Education & Training). I titoli di FPR generalmente sono denominati Attestati.
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