Lo abbiamo sentito tante volte negli ultimi giorni: in questo periodo impegnativo ed eroico, la cosa migliore che possiamo fare, per noi e per le nostre imprese, è sforzarci di sfruttare questo tempo di rallentamento come un’occasione per cambiare punto di vista, per ripensare l’organizzazione, per fare tutte quelle cose che non abbiamo mai il tempo di fare.
Tutto giusto, indubbiamente. Ma qualunque imprenditore potrebbe sollevare almeno un paio di criticità: come faccio a concentrarmi su questo, se al momento il mio problema principale è fronteggiare l’emergenza? E poi: se anche avessi tempo e mente per interessarmi a ridefinire la mia impresa e i suoi processi, con quali risorse potrei sperimentare e attivare nuovi modelli e nuove soluzioni?
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Bando “Piani aziendali di smart working” della Regione Lazio
Chiaramente la ricetta perfetta, che ci consenta di rispondere in maniera esaustiva a queste criticità, non esiste.
Esistono però alcune iniziative delle Regioni, oltre a quelle varate dal governo, che mirano a fornire alle imprese alcuni strumenti per aiutarle a gestire la situazione di emergenza, supportandole, inoltre, nella riorganizzazione di modelli aziendali innovativi e flessibili.
Va in questa direzione, ad esempio, l’Avviso pubblico “Piani aziendali di smart working” della Regione Lazio, rivolto alle aziende del Lazio e ai titolari di partita iva con dipendenti, che finanzia progetti per l’implementazione di soluzioni di smart working aziendale.
L’obiettivo è quello di promuovere modelli innovativi di organizzazione del lavoro per incrementare la produttività aziendale e il benessere di lavoratori e lavoratrici delle imprese del Lazio e per agevolare la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, eliminando il vincolo del luogo dove deve essere svolta la prestazione e lasciando libertà di scelta al lavoratore.
Se, dunque, si tratta di una iniziativa pensata in tempo di crisi e per fornire soluzioni immediate alle problematiche contingenti delle aziende, è anche vero che essa mira a stimolare le imprese a pensare anche a strategie a medio termine e più strutturate: il progetto, infatti, deve inserirsi all’interno di un piano aziendale che comprenda una fase di analisi organizzativa e di rilevazione dei fabbisogni, una fase di formazione e una fase di sperimentazione, che vada ben oltre l’attuale periodo di emergenza.
La modalità di finanziamento del bando è “on demand”, vale a dire che, superata la fase di ammissibilità formale, saranno approvate direttamente, fuori graduatoria ed entro 30 giorni dalla presentazione, tutte le proposte che avranno ottenuto una valutazione pari o superiore a 70 punti su 100, sulla base dell’ordine di arrivo e fino ad esaurimento delle risorse disponibili.
Il testo dell’Avviso e i modelli da compilare sono disponibili sul sito della Regione Lazio, in questa pagina.
Bando “Progetti di Innovazione digitale”
C’è tempo invece fino al 21 aprile per presentare una domanda di contributo a valere sul bando FSER della Regione Lazio “Progetti di innovazione digitale”: l’Avviso pubblico, aperto alle PMPI e ai liberi professionisti con sede operativa nel territorio della regione Lazio, agevola progetti che prevedono l’adozione, in azienda, di una o più soluzioni tecnologiche o sistemi digitali, finalizzate a introdurre innovazioni nei processi produttivi, logistici, organizzativi e commerciali.
L’agevolazione viene concessa sotto forma di contributo a fondo perduto nella misura del 40% dell’importo complessivo del Progetto ammesso. Per essere finanziabili, i progetti non devono prevedere costi ammissibili inferiori a € 50.000 e non devono risultare completati (data ultima fattura) alla data della presentazione della Domanda via PEC.
È possibile avere maggiori informazioni sulle caratteristiche dei progetti finanziabili e sulle modalità di presentazione della proposta visitando la pagina del bando FSER Progetti di innovazione digitale della Regione Lazio.
Bandi 2020 della Regione Lazio: le proroghe
Per favorire la partecipazione delle imprese alle iniziative da essa attivate, inoltre, la Regione Lazio ha prorogato i termini di scadenza di alcuni bandi.
È stato ad esempio posticipato al 24 luglio 2020 il termine per la presentazione delle domande per Progetti di internazionalizzazione “Piani di Investimento per l’Export” (PIE): il bando vuole rafforzare la competitività del sistema produttivo del territorio mediante la concessione di contributi a fondo perduto per a realizzazione di programmi di internazionalizzazione e di promozione dell’export delle MPMI finalizzati all’apertura e al consolidamento nei mercati esteri.
I progetti dovranno prevedere attività di cooperazione industriale, commerciale e di export in mercati esteri ritenuti prioritari per la ricerca di collaborazioni industriali, commerciali e di esportazione di prodotti e di servizi regionali, acquisizione di servizi specialistici per l’internazionalizzazione o attività volte a migliorare, anche ai fini dell’esportazione, la qualità della struttura e del sistema produttivo e acquisire certificazioni attinenti alla qualità e alla tipicità dei prodotti e ai sistemi ambientali.
Ogni progetto dovrà prevedere costi ammissibili non inferiori a € 36.000: il contributo richiesto, a fondo perduto, dovrà costituire i 50% dell’importo complessivo del Progetto ammesso.
Per maggiori informazioni è possibile consultare la pagina dedicata sul portale Lazio Europa.