Competenze digitali: i migliori corsi di formazione per trovare lavoro

competenze digitali

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9 Marzo 2022

Il mercato del lavoro è in continua evoluzione, come abbiamo avuto modo di approfondire in alcuni articoli di questo blog. Per questo motivo diventa indispensabile acquisire le cosiddette competenze digitali.

Infatti, competenze un tempo indispensabili stanno lasciano progressivamente il passo a nuove. Questo ha comportato diverse problematiche, prima tra cui, il trade off tra le competenze ricercate dalle aziende e quelle possedute dai lavoratori.

A tal riguardo, lo studio Digital Skill Index, redatto da Salesforce, mostra come l’86% dei lavoratori non possiede le competenze digitali che le aziende ricercano.

Quindi, negli ultimi anni, si è assistito ad una crescente importanza delle digital skills, ma cosa sono? Perché sono così importanti? Quali sono quelle maggiormente richieste?

Cercherò di rispondervi nei prossimi paragrafi.

[Aggiornato 06/02/2024]

Le competenze digitali cosa sono?

Esistono diverse definizioni che è possibile utilizzare per spiegare cosa siano le competenze digitali.

Una prima definizione che può essere usata è quella adottata dal parlamento Europeo nel 2006: “La competenza digitale consiste nel saper utilizzare con dimestichezza e spirito critico le tecnologie della società dell’informazione (TSI) per il lavoro, il tempo libero e la comunicazione, in particolare, l’uso del computer per reperire, produrre, valutare, presentare, scambiare informazioni nonché per comunicare e partecipare a reti collaborative tramite internet”.

Nel 2017 l’AgID, l’Agenzia per l’Italia Digitale le ha suddivise in:

  • Competenze digitali di base;
  • Competenze specialistiche;
  • Competenze di e-leadership;

Competenze digitali: un fattore competitivo

Abbiamo visto una prima definizione di competenze digitali. Ma perché sono così importanti?

Secondo uno studio dell’Unione Europea, nel prossimo futuro 9 lavori su 10 richiederanno competenze digitali. In particolare, nel breve – medio periodo si assisterà ad un radicale cambiamento nel mercato del lavoro.

Più della metà dei lavori attuali non sarà più nella forma che conosciamo: cambieranno, si adatteranno e per poterli svolgere sarà necessario formare, coltivare e aggiornare costantemente le Digital Skills.

Nel 2016 il World Economic Forum nel suo report “The Future of Jobs and Skills” calcolava che entro il 2020, si sarebbero creati 2 milioni di posti di lavoro, mentre il processo di automazione progressiva riguarderà quasi tutte le professioni.

A subire il maggior impatto saranno le professioni meno qualificate che lentamente spariranno a favore di quelle emergenti con un grado di specializzazione superiore.

A fronte di questa rivoluzione delle figure professionali, la preparazione dei lavoratori non appare all’altezza.

Infatti, secondo diversi studi, sembra, che oltre il 50% della popolazione attiva in Italia non padroneggi le Digital Skills, relegando il nostro paese tra le ultime posizioni in Europa.

La pandemia e i successivi fondi stanziati hanno comportato un’importante accelerazione. Molti italiani si sono trovati nella condizione di dover utilizzare nuovi strumenti per poter lavorare.

Proprio per questo il governo, all’interno dell’PNRR ha potenziato le risorse destinate alla formazione, in particolare quelle destinate agli ITS e creato il Fondo Nuove Competenze con l’obiettivo di destinare finanziamenti alle imprese alle imprese impegnate in percorsi di riqualificazione professionale dei lavoratori.

Leggi anche: Fondo Nuove Competenze. Le Novità 2022

Skills digitali

Digital Skills e professioni emergenti

In base alla ricerca “Futur of Job 2020” diffuso dal World Economic Forum la maggior parte delle aziende ricerca nei propri candidati la capacità di pensiero analitico e creatività. Tra le tecnologie in espansione troviamo la Cloud Computing, big data analyst, cybersecurity, intelligenza artificiale, commercio digitale e la robotizzazione legati al settore sanitario e finanziario.

Secondo i dati pubblicati dall’Osservatorio delle competenze digitali tra le figure tecniche più ricercate ci sono il Programmatore Web e Mobile, il Security Engineer, il Seo Specialist, il Data Analyst e il Cloud Engineer.

Invece, tra le figure trasversali abbiamo il Change Manager e lo Scrum Master.

Leggi anche: Le 9 professioni digitali più richieste dalle aziende

Digital skills: Possibili percorsi formativi

Fino ad ora abbiamo visto il contesto in cui si inseriscono le competenze digitali e come esse siano importanti. Ora vediamo, quali sono i percorsi formativi da scegliere per acquisire le competenze innovative necessarie a costruire un solido futuro professionale.

Infatti, davanti a te si apriranno diverse possibilità, tra cui potrai scegliere. Come ad esempio:

  • Un percorso universitario in una laurea STEM;
  • Un percorso di alta specializzazione tecnica post – diploma, come gli ITS Academy;
  • Un percorso di formazione breve erogato da diversi enti di formazione.

Vediamo tutte queste alternative nel dettaglio.

Percorso Universitario: le lauree STEM

La scelta di un percorso universitario dipende da una serie di fattori anche personali.

Infatti, si tratta di un percorso lungo, faticoso e abbastanza oneroso. Comporta un investimento importante sia a livello economico che di tempo.

Queste problematiche riguardano tutti i percorsi universitari, ma cosa sono le lauree STEM?
Con l’acronimo STEM si intende Science, Tecnology, Engineering e Mathematics. All’interno di questa definizione possono rientrare, pertanto, le classi di laurea in Ingegneria, matematica, chimica e statistica.

Tutte queste classi di laurea hanno un ottimo tasso occupazione, infatti, a 5 anni dal titolo sono occupati circa il 90% dei laureati con un salario mediamente più alto.

Le migliori università sotto questo punto di vista abbiamo il Politecnico di Milano, il Politecnico di Torino, l’Università degli studi di Bologna, di Trento e delle Marche. Mentre, al Sud spicca l’Università di Palermo.

Come ogni percorso di formazione, anche la scelta di intraprendere un percorso universitario ha i suoi pro e contro.

Tra i contro sicuramente emergere come durante il percorso di studi difficilmente potrai acquisire competenze pratiche (le ore di tirocinio sono molto limitate). Quindi molti laureati al termine del percorso dovranno effettuare tirocini extra curriculari, oppure executive master con la conseguenza di entrare nel mondo del lavoro più tardi.

I punti di forza di una formazione universitaria sono sicuramente la riconoscibilità del titolo, soprattutto, a livello culturale e la grande preparazione teorica.

Percorsi di alta specializzazione tecnica: gli ITS Academy

Se il percorso universitario non ti convince, esistono alternative più che valide: si chiamano ITS Academy.

I corsi ITS sono percorsi formativi altamente specializzati che si focalizzano su una didattica innovativa, dove lo scopo è quello di far acquisire competenze non solo attraverso lo studio, ma soprattutto attraverso esperienze concrete di lavoro come gli stage e i project work in classe. Anche per questo motivo oltre il 50% dei docenti sono professionisti che provengono dal mondo del lavoro.

Un’altra caratteristica, che contraddistingue i percorsi formativi del sistema ITS, è che in fase di ideazione del corso vengono coinvolte aziende del territorio. Questo comporta due vantaggi: il primo è che le aziende hanno a disposizione un bacino di ragazzi formati in base alle loro necessità il secondo è che i ragazzi hanno più possibilità di essere selezionati e di trovare un impiego al termine degli studi.

Proprio per queste caratteristiche i finanziamenti destinati a questi percorsi sono stati incrementati, permettendo un ampliamento dell’offerta formativa. L’obiettivo è quello di farne un pilastro fondamentale della formazione post diploma in modo da colmare il gap tra le competenze ricercate dalle aziende e quelle possedute dai lavoratori.

Scopri la proposta formativa di Corsi Tecnici Superiori della Fondazione ITS Servizi alle Imprese.

Leggi anche: ITS Academy: Tutto quello che c’è da sapere

Percorsi di formazione professionale

Qui la scelta è veramente ampia. Infatti, è possibile scegliere tra diverse alternative interessanti.

Partiamo dai corsi di formazione professionale erogati dalle regioni grazie ai finanziamenti del Fondo Sociale Europeo. Si tratta di percorsi totalmente gratuiti che, prevedono una parte di formazione teorica in aula e successivamente una fase di stage presso le aziende del settore.

Sono percorsi rivolti a disoccupati o inoccupati senza limiti di età, come ad esempio il programma GOL.

Scopri la nostra offerta formativa.

Tra le alternative, troviamo anche i corsi che vengono svolti dalle singole aziende. Di solito, questa tipologia di formazione prevede un corso di una durata di 6 mesi in aula e 6 mesi di tirocinio presso l’azienda.

Lo scopo è quello di far acquisire ai ragazzi le competenze di base per poterli inserire in azienda partendo da funzioni esecutive. Ѐ un tipo di formazione prettamente on the job dove i ragazzi partecipano attivamente ai progetti dell’azienda riuscendo, in questo modo, ad acquisire via via competenze sempre più specialistiche.

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Guglielmo Ferrara

Sono un giovane laureato in Economia con la passione per il posizionamento SEO e l'innovazione. Lavoro nel campo della formazione professionale, un settore importante per dare opportunità di inserimento lavorativo a tanti ragazzi. In ITS mi occupo di posizionamento SEO e gestione di percorsi formativi.

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