

L’emergenza epidemiologica da COVID-19 ha portato progressivamente alla chiusura delle strutture scolastiche per milioni di studenti. Ma l’istruzione non si è fermata: ha preso il via la didattica a distanza, lo strumento indicato anche dal ministero dell’Istruzione per affrontare una crisi che ha sconvolto la quotidianità di tutti.
Il ministero dell’Istruzione ha realizzato una pagina web dedicata alla didattica a distanza in collaborazione con Indire e in un giorno oltre 2 mila docenti hanno partecipato ai seminari interattivi di formazione messi a disposizione.
Sono state proposte soluzioni su come realizzare contenuti didattici digitali in formato video, l’uso del cloud, della video-lezione e di piattaforme di formazione, oltre a un focus per i dirigenti scolastici su come fronteggiare l’emergenza e attività dedicate alle piccole scuole. Si tratta di strumenti e metodologie già sperimentati per offrire una didattica digitale funzionale al programma e accessibile ai ragazzi.
Il web e i social network diventano una risorsa per tutti, alunni e insegnanti, nell’organizzazione delle lezioni a distanza. Gli strumenti sono diversi: c’è chi si è organizzato con piattaforme in streaming, chi usa YouTube, chi App dedicate e chi manda i compiti ai genitori attraverso le chat di gruppo WhatsApp.
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E-Learning e docenti: l’importanza dell’approccio empatico nella comunicazione
Siamo sicuri che in questo momento così delicato i ragazzi non abbiano bisogno di qualcosa che vada oltre la mera trasmissione di nozioni?
Se in aula domina l’approccio passivo e distaccato tipico delle metodologie didattiche tradizionali, il ricorso alla tecnologia e alle piattaforme e-learning non costituisce solo un supporto alla continuazione dei programmi didattici, ma stimola ad abbandonare i modelli ormai obsoleti e ad adottarne altri, basati sulla condivisione e sulla relazione.
È fondamentale il fattore umano, il valore aggiunto che il docente è in grado di dare alla lezione e che gli studenti ricevono dai compagni. Gli insegnanti sono chiamati a svolgere un ruolo cruciale e delicato in questo momento di forti turbamenti: attraverso un approccio empatico e accurate tecniche di comunicazione, il docente deve essere in grado di favorire una continuazione del rapporto umano con i suoi studenti, di ricreare il senso di appartenenza al gruppo e di supportare emotivamente i ragazzi per aiutarli ad affrontare il disagio e la preoccupazione di questo periodo.
L’aula virtuale diventa così sede di un network umano dove, oltre alle conoscenze, si condividono emozioni, confronti, dibattiti.
Quindi come deve comunicare un docente? Quali sono le tecniche e gli strumenti adeguati?
Sono andata a chiederlo a Daniela Ubaldi, giornalista e docente del Corso regionale per Redattori Multimediali erogato dalla Fondazione ITS Servizi alle Imprese. Con una solida esperienza come docente nel settore della comunicazione e dell’editoria, anche Daniela, come molti suoi colleghi, è impegnata nell’organizzazione della didattica da remoto.
Ecco la sua guida per gestire al meglio le lezioni a distanza. Insegnanti, siete pronti? Ora tocca a voi prendere appunti!
E-Learning: Stabilire “le Regole del Gioco”
L’E-learning si svolge tra un soggetto emettitore e uno o più ricevitori che devono stabilire in via preliminare le “regole del gioco”. La più basilare richiede di stabilire quali saranno gli strumenti che si vogliono/possono usare. Serve a capire il grado di interazione che si otterrà e a focalizzarsi sui risultati sperati. Banalmente la prima azione che uno deve fare è un controllo (check list) dei supporti e del loro funzionamento (disponibilità di banda inclusa).
E-Learning: Motivazioni e Contesto
La formazione a distanza abbassa il livello di interazione lasciando lo studente “solo” nella gestione della partecipazione. Però al tempo stesso permette – come un’aula non potrebbe mai fare – di mettere a fuoco il proprio bagaglio di competenze e la propria performance. Avvicinatevi alla lezione focalizzando perché e cosa dovete ap-prendere dalla situazione!
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E-Learning: la Comunicazione in Classi virtuali
1. Presentarsi
Presentare rapidamente sé stessi e il proprio corso. In modo rapido e chiaro. La richiesta di fiducia è una cosa ovvia ma non scontata.
2. Stabilire le Regole
Il percorso di formazione va fatto insieme. Per cui siate chiari, da subito, sul livello di ricettività e di interazione che avete progettato e che vi aspettate. Ad esempio: «Parlerò per cinque minuti per spiegarvi questo, poi mi fermerò e mi potrete fare domande»
3. Dimmi qualcosa che non so
Non abusate della vostra conoscenza della materia e dell’attenzione o fiducia dello studente. Chi riceve informazioni le valuta in continuazione per inserirle nel proprio pattern di conoscenze. Se state per presentare qualcosa di distonico, che potrebbe “confondere”, siate espliciti e chiedete la cooperazione dello studente. Ad esempio: «Vi hanno insegnato X, ma noi vogliamo andare oltre e considerare Y e Z»
4. I Feedback
È responsabilità del docente comprendere con maggiore esattezza possibile il livello di successo nel passaggio di informazioni. Stabilite e chiarite da subito quale modalità di feedback richiedete, quanto questo impegnerà lo studente, con una particolare attenzione alla dotazione che questo richiede. Ad esempio: «Scrivete, disegnate, compilate il questionario, progettate…»
5. Aula virtuale
La cosa più difficile nella formazione a distanza non è il rapporto con il singolo studente ma con l’aula, che non si percepisce fisicamente, ma c’è e non va dimenticata. Create degli appuntamenti ricorrenti per darvi un’occhiata intorno. Stanno seguendo? Sembra vi seguano ma fanno altro? Create dei minifeedback frequenti che vi danno il polso del “sentiment” in aula. Ad esempio, è utile utilizzare la domanda: «Mi seguite? Sono riuscito a spiegare? Chi di voi sa già…?»
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Engagement nella didattica: 10 piccole regole per i Docenti
L’Engagement indica un attaccamento emotivo di colui che gestisce l’interazione (docente) nei confronti del suo utente (studente) e nasce da specifiche esperienze che quest’ultimo ha vissuto nel corso dell’interazione stessa.
E come possiamo lavorare per favorire questa dinamica? Ecco altri preziosi consigli della nostra docente:
- Siate visibili
Chiedete ascolto, fiducia, sospensione di giudizio? Devono capire che non hanno un protocollo davanti. - Siate umani
Aumentate la relazione personale perché l’e-learning tende a penalizzare una delle spinte base dell’apprendimento: la relazione didattica - Siate chiari
Voi pensate di essere chiari, ma non è scontato. Fatevi una scaletta. Cicerone e pochi altri erano chiari solo parlando a braccio. Li studiamo ancora oggi…! - Create ritmo
Esercitatevi a spiegare quello che dovete insegnare con frasi brevi, medie e lunghe. Create dei sommari (fate la scaletta anche della singola parte di lezione) - Usate figure retoriche
Parlate colorito, usate metafore, esempi, giocate con la loro attenzione, costringeteli a cooperare con il senso, rendendo piacevole ascoltarvi - Usate immagini
Usate schemi, visual, ritagli. L’attenzione reagisce in modo diverso alla presenza di immagini. La mente dell’ascoltatore “respira” - Fate una mappa
Rendete plastico il concetto che state inserendo e i suoi legami con quello che avete detto prima e con quello che gli studenti sanno già. Ad esempio: «Voi partite da qui: io inserisco questa parola chiave» - Chiedete una mappa
Il vostro più grande alleato è l’impulso dello studente a prendere appunti. Mentre scrive elabora e si costringe a selezionare. Quindi genera una mappa - Premiate
Premiate spesso, con un apprezzamento o con un concreto feedback di valutazione. L’engagement funziona se chi “gioca” fa una azione e vede i risultati immediati di quell’azione. Senza gratificazioni non si ha la spinta a continuare - Rispettate
È difficile seguire da casa qualcuno che parla di cose mai sentite prima o che non si sa come collocare. La sensazione di non aver capito nulla o di aver capito poco è fortissima. Rassicurateli definendo bene il campo delle informazioni che state passando. Ci si perde meno in un campo chiuso!
La chiusura forzata delle scuole ha riproposto il tema della digitalizzazione della didattica, della scuola 2.0 e rappresenta per certi versi un’opportunità di modernizzazione della scuola. C’è chi era preparato, chi sta incontrando più difficoltà e spera di tornare prima possibile alla normalità.
«Una cosa è certa – spiega il professor Angelo Bardini, che ha collaborato al Piano Nazionale Scuola Digitale del 2015 ed è attualmente Ambassador dell’Indire – la didattica a distanza non può e non potrà mai sostituire quella tradizionale. Può però essere un’alternativa in una situazione straordinaria come questa e un formidabile strumento di integrazione in condizioni normali».
Ora tocca a te! Sei un docente? Mi piacerebbe conoscere il tuo parere! Sei d’accordo con le indicazioni della professoressa Ubaldi? Raccontami la tua esperienza nella didattica a distanza!