

Sono ormai lontani i tempi in cui una donna era solo moglie e madre: oggi tantissime donne lavorano e sempre di più decidono di avviare un’attività autonoma per essere libere dagli obblighi che derivano da un rapporto di lavoro dipendente e dare vita ai propri sogni. In questo articolo approfondiremo quelli che sono i principali finanziamenti disponibili per le imprese femminili
Secondo gli ultimi Rapporti Nazionali “Impresa in genere” realizzato da l’Unione italiana delle Camere di commercio e il Ministero dello Sviluppo Economico, nel nostro Paese almeno un’impresa su 5 è donna e il numero è destinato a crescere.
Certamente l’introduzione di alcune misure, come le quota rosa – finalizzate a garantire la rappresentatività femminile nelle strutture pubbliche e private – e la centralità attribuita alla programmazione dei fondi europei sono state una risposta forte da parte di istituzioni, consapevoli dell’importanza dell’imprenditoria femminile e del ruolo della donna nei contesti di lavoro.
Ma qual è la situazione in Italia e nella nostra regione, il Lazio, per quanto riguarda l’imprenditoria femminile?
[Aggiornato 19/11/2024]
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Imprenditoria femminile: la situazione in Italia
Come abbiamo detto, nonostante le difficoltà legate a pregiudizi e retaggi culturali, il numero delle imprese rosa è in forte crescita.
Questo risultato è stato probabilmente determinato dal contributo apportato da nuove normative, che hanno sancito una serie di iniziative volte a supportare l’imprenditoria femminile.
In seguito all’introduzione della Legge 215/92 “Azioni positive per l’imprenditoria femminile”, lo Stato si è accorto infatti di quanto l’imprenditoria in rosa avesse urgentemente bisogno di interventi mirati di sostegno, come prestiti e altri incentivi per le imprese costituite o da costituire, favorire la nascita e la crescita di imprese e cooperative femminili; formare e qualificare la professionalità delle donne; agevolare l’accesso ai finanziamenti di aziende a predominanza femminile…
Secondo i dati elaborati dall’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere e InfoCamere la presenza delle imprese femminili resta importante anche se in leggero calo. Infatti, hanno subito un calo importante soprattutto in alcuni settori quali quello agricolo, manifatturiero e nel commercio.
Quindi nel 2023 sono circa 1 milione e 325 mila rappresentando il 22,2% delle imprese italiane. Nel prossimo paragrafo approfondiamo le loro caratteristiche.
Imprese femminili: Quali sono le loro caratteristiche?
Secondo l‘ultimo studio pubblicato da Unioncamere le imprese femminili si contraddistinguono per alcune caratteristiche. Infatti, da questo studio emerge come le imprese femminili abbiano un’importante presenza al Sud (37%), il 96,3% sono di piccole dimensioni e la loro produttività è di circa il 60% più bassa. Altra caratteristica importante riguarda l’età delle imprenditrici; infatti il 10,6% delle aziende è di proprietà di ragazze UNDER 35.
Inoltre, abbiamo visto nel precedente paragrafo come le imprese femminili siano calate di numero in alcuni settori. Tuttavia, in contrapposizione a questo calo si deve evidenziare una crescita in settori quali quello immobiliare, attività di noleggio, agenzie di viaggio, servizi alle imprese, attività finanziarie e assicurative.
Altro dato incoraggiante è testimoniato dall’aumento del numero di società di capitale che rispetto al precedente studio è aumentato del 1,7% arrivando a rappresentare circa il 26% del totale delle imprese guidate da donne.
Finanziamenti imprese femminili: conoscere le opportunità
Oscar Wilde diceva «Date alle donne occasioni adeguate ed esse saranno capaci di tutto». Occorre avere gli strumenti giusti per scoprire le mille opportunità che consentono di realizzare le nostre idee progettuali. Ecco perché è fondamentale conoscere i bandi e le agevolazioni che possono finanziare e sostenere le imprese femminili.
Come primo step, ti consiglio di verificare l’ampia proposta di bandi pubblici pubblicati dal Ministero dello Sviluppo Economico (Mise) e dalla tua Regione e individuare quello che fa per te. Ma puoi anche consultare il portale di Union Camere, dove troverai i bandi dedicati alle imprese in rosa.
Prima di procedere con la compilazione della domanda di finanziamento è fondamentale leggere quali sono i requisiti di accesso e le modalità d’invio della richiesta. Non solo, il testo integrale del bando è suddiviso in diverse sezioni e in ciascuna trovi informazioni utili sul funzionamento del provvedimento.
Ma come funzionano i finanziamenti per le donne imprenditrici? Come si accede?
Da leggere anche: Start Up femminili: Come trasformare la propria idea in una realtà imprenditoriale

Quali sono i finanziamenti per le imprese femminili?
L’entusiasmante crescita che le imprese in rosa stanno registrando negli ultimi anni, è certamente legata ai numerosi finanziamenti per l’imprenditoria femminile a fondo perduto messi a disposizione da enti regionali, statali ed europei.
Il meccanismo per l’ottenimento di questo genere di finanziamenti è molto semplice: trovi il bando che fa al caso tuo, partecipi al bando presentando domanda e tutta la documentazione richiesta e se ricevi il finanziamento non hai alcun obbligo di restituire la somma in denaro che hai ricevuto.
I finanziamenti a fondo perduto sono dei prestiti di cui, di solito una percentuale variabile dei costi totali del progetto viene concessa sotto forma di aiuti di Stato e non deve essere restituita (solitamente al 50-70 %).
Se sei interessato ad approfondire nuove agevolazioni o finanziamenti per le imprese di seguito trovi alcuni siti di riferimento:
1) Invitalia (On-oltre nuove imprese a tasso zero)
È l’ente gestito dal Ministero dell’Economia, ed ha il compito di gestire e promuovere incentivi a favore delle imprese sul territorio nazionale, soprattutto start up e imprese innovative. Nello specifico, per le imprese a carattere femminile mette a disposizione l’iniziativa “On-oltre nuove imprese a tasso zero”, un incentivo rivolto a tutte le donne di qualsiasi età che desiderano fare impresa. Tuttavia possono presentare la domanda per ottenere l’agevolazione esclusivamente le micro e piccole imprese costituite da non più di 60 (sessanta) mesi alla data di presentazione.
L’incentivo è dedicato alle società che operano (o opereranno nei seguenti settori):
- Produzione di beni (in agricoltura, industria, artigianato)
- Fornitura di servizi
- Turismo
- Commercio
Spese ammissibili
I programmi di investimento proposti dalle imprese costituite da non più di 36 mesi possono prevedere spese ammissibili non superiori a 1.500.000 euro; in quest’ambito può rientrare un importo a copertura delle esigenze di capitale circolante, nel limite del 20% delle spese di investimento.
Invece, per le imprese costituite da più di 36 mesi e da non più di 60 mesi, l’importo delle spese ammissibili non può superare i 3.000.000 di euro.
Per maggiori informazioni: ON- Oltre nuove imprese a tasso zero
2) Finanziamenti imprese femminili: Fondo di Garanzia PMI
Il Fondo di Garanzia – Sezione Speciale per le imprese femminili del Dipartimento per le Pari Opportunità è la sezione del Fondo destinata ad aiutare le imprese femminili attraverso una compartecipazione della copertura del rischio sulle operazioni di garanzia concesse da banche, società di leasing e altri intermediari finanziari.
Le agevolazioni riguardano:
- Priorità di istruttoria e di delibera;
- Prenotazione diretta della garanzia
- Esenzione dal versamento della commissione una tantum al Fondo
Per maggiori informazione vai a questa pagina.
3) Smart e Start Italia
Smart&Start Italia è uno strumento agevolativo finalizzato a promuovere, su tutto il territorio nazionale, le condizioni per la diffusione di nuova imprenditorialità e sostenere le politiche di trasferimento tecnologico e di valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata.
mart&Start Italia finanzia piani d’impresa, di importo compreso tra 100 mila euro e 1,5 milioni di euro.
La misura agevolativa è riservata alle startup innovative, localizzate su tutto il territorio nazionale e costituite da non più di 60 mesi alla data di presentazione della domanda e devono essere classificabili di piccola dimensione.
Sono ammissibili alle agevolazioni i piani di impresa aventi ad oggetto la produzione di beni e l’erogazione di servizi che presentano almeno una delle seguenti caratteristiche:
- significativo contenuto tecnologico e innovativo
- sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things
- valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata (spin off da ricerca).
Per maggiori informazioni: Smart e Start Italia
I bandi in uscita per l’imprenditoria femminile nella regione Lazio
Finanziamenti imprese femminili: Impresa rosa
La parità di genere rappresenta uno degli obiettivi delineati dall’ONU per lo sviluppo sostenibile, nonché dal PNRR che ha come scopo quello di incrementare di cinque punti nella classifica dell’Indice sull’uguaglianza di genere elaborato dall’Istituto europeo per l’uguaglianza di genere (EIGE).
In quest’ottica si inserisce il Bando Imprese rosa della regione Lazio la cui finalità è quella di aiutare Micro e Piccole Imprese ad ottenere la prima Certificazione di Parità di Genere attraverso contributi a fondo perduto. Tali contributi sono determinati in un importo fisso, commisurato al numero di dipendenti e indipendente dalle spese sostenute, e sono erogati in una unica soluzione a fronte di apposita richiesta da presentarsi entro 180 giorni dalla Data di Concessione corredata della sola documentazione attestante l’ottenimento della Certificazione.
Possono beneficiare del contributo per l’ottenimento della prima Certificazione di Parità di Genere le imprese che alla Data della Domanda:
- sono iscritte al Registro delle Imprese Italiano e hanno almeno una Sede Operativa ubicata nel Lazio;
- rientrano nei parametri dimensionali di Micro o Piccola Impresa;
- hanno almeno un dipendente con riferimento all’anno 2023, o se diverso all’ultimo esercizio finanziario chiuso;
- non sono in possesso della Certificazione di Parità di Genere.
Sono escluse dai contributi previsti dall’Avviso le imprese operanti nei settori esclusi dal Regolamento De Minimis della produzione primaria dei prodotti agricoli, della pesca e dell’acquacoltura.
Per avere maggiori informazione ti consiglio ti consultare il sito della regione Lazio.