L’emergenza sanitaria scaturita dall’epidemia di Covid ha colpito duramente dal punto di vista economico e sociale il nostro paese. Questo ha costretto il Governo a vagliare una serie di iniziative e investimenti per la rescita che a livello economico non hanno precedenti nella nostra storia.
Molta discussione ha generato la notizia degli interventi contenuti nella prossima legge di Bilancio che dovrebbe essere approvata entro fine anno.
Ma quali interventi prevede?
In questo articolo ci concentreremo soprattutto sugli interventi previsti a livello fiscale, di incentivo all’occupazione e di sostegno alle imprese.
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Legge di Bilancio 2021: Le misure di incentivo all’occupazione
Numerosi gli interventi previsti all’interno della nuova legge di Bilancio. Tra i più importanti ci sono quelli destinati alla ripresa dell’occupazione.
Infatti, vista la situazione e le difficoltà in cui versa la nostra economia, sono quelli destinati ad avere un maggiore impatto sulla nostra società.
Gli interventi previsti possono essere divisi in alcune macroaree:
- Trattamenti di integrazione salariale;
- Incentivi all’occupazione;
- Divieto di licenziamenti;
- Politiche attive del lavoro.
Iniziamo dall’analizzare gli interventi di integrazione salariale.
Sotto questo punto di vista, la nuova legge di Bilancio dispone:
- la proroga per il 2021 e il 2022 della possibilità per le imprese che cessano l’attività produttiva di accedere ad un trattamento straordinario di integrazione salariale per crisi aziendale, finalizzato alla gestione degli esuberi di personale, per un periodo massimo di 12 mesi;
- la proroga per il biennio 2021-2022 della possibilità per le imprese con rilevanza economica strategica con rilevanti problematiche occupazionali di richiedere un ulteriore periodo di CIGS;
- lo stanziamento di ulteriori 180 mln di euro per la prosecuzione della CIGS e della mobilità in deroga nel 2021 nelle aree di crisi industriale complessa;
- la proroga per un massimo di dodici settimane dei trattamenti di cassa integrazione ordinaria e in deroga e di assegno ordinario previsti in conseguenza dell’emergenza epidemiologica da Covid-19. Tali dodici settimane devono essere collocate nel periodo ricompreso tra il 1° gennaio 2021 e il 31 marzo 2021 per i trattamenti di Cassa integrazione ordinaria, e nel periodo ricompreso tra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2021 per i trattamenti di Assegno ordinario e di Cassa integrazione in deroga.
Sgravi contributivi per assunzioni ed esonero contributivo
In tema di incentivi per l’occupazione il DDL di Bilancio 2021 (documento integrale in formato PDF da 5 Mb) prevede una serie di sgravi contributivi. In particolare:
- estende lo sgravio contributivo triennale attualmente previsto per le assunzioni a tempo indeterminato di soggetti fino a 35 anni di età effettuate nel 2020 anche a quelle relative ai medesimi soggetti effettuate nel biennio 2021-2022. Nel contempo, aumenta la misura del predetto sgravio dal 50 al 100 per cento dei contributi dovuti dal datore di lavoro privato, nel limite di 6.000 euro annui, ed eleva da tre a quattro anni la sua durata limitatamente alle assunzioni dei medesimi soggetti effettuate nelle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna;
- per il biennio 2021-2022, estende a tutte le assunzioni di donne, effettuate a tempo determinato nel medesimo biennio, lo sgravio contributivo attualmente previsto a regime solo per le assunzioni di donne in determinate condizioni, al contempo elevando, limitatamente al suddetto biennio, dal 50 al 100 per cento la riduzione dei contributi a carico del datore di lavoro;
- estende sino al 2029 l’applicazione dell’esonero contributivo parziale (cd. Decontribuzione Sud), attualmente previsto fino alla fine del 2020 in favore dei datori di lavoro privati che operano nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia (regioni che, con riferimento al 2018, presentano un PIL pro capite non superiore al 90 per cento di quello medio dei 27 Paesi UE). La misura dell’esonero è rimodulata con riferimento alle diverse annualità.
Divieto di licenziamento e contratti a termine
Per quanto concerne il vigente divieto di licenziamento, il ddl di bilancio proroga al 31 marzo 2021 il divieto di procedere a licenziamenti individuali per giustificato motivo oggettivo e a quelli collettivi (con sospensione delle procedure in corso) in conseguenza della concessione di un ulteriore periodo massimo di dodici settimane di trattamenti di integrazione salariale per periodi intercorrenti tra il 1° gennaio 2021 e il 31 marzo 2021 per i trattamenti di Cassa integrazione ordinaria, e tra il 1° gennaio 2021 e il 30 giugno 2021 per i trattamenti di Assegno ordinario e di Cassa integrazione in deroga.
In materia di contratti a termine il ddl di bilancio proroga dal 31 dicembre 2020 al 31 marzo 2021 il termine fino al quale i contratti a tempo determinato possono essere rinnovati o prorogati – per un periodo massimo di dodici mesi e per una sola volta – pur in assenza di una causale.
In tema di politiche attive del lavoro il ddl di bilancio: istituisce un apposito Fondo denominato Fondo per l’attuazione di misure relative alle politiche attive rientranti tra quelle ammissibili dalla Commissione europea nell’ambito del programma “React EU“, con una dotazione pari a 500 milioni di euro nel 2021 e incrementa in misura crescente l’autorizzazione di spesa per il finanziamento del Reddito di cittadinanza.
Inoltre, è previsto anche il rifinanziamento del Fondo sociale per occupazione e formazione nella misura di 600 milioni di euro per il 2021 e di 200 milioni di euro per il 2022 e l’incremento di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022 delle risorse destinate ai percorsi formativi di apprendistato e di alternanza scuola-lavoro.
Per approfondire: Quali sono i migliori finanziamenti per la formazione e come ottenerli
Interventi di politica fiscale
Sicuramente un altro aspetto della manovra molto interessante sono le novità in tema di politica fiscale.
Sotto questo punto di vista all’interno della Manovra sono previsti interventi sulla tassazione al lavoro e delle persone fisiche.
Questi interventi prevedono:
- Per l’anno 2021, l’esenzione IRPEF dei redditi dominicali e agrari relativi ai terreni dichiarati da coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali iscritti nella previdenza agricola;
- la proroga per l’anno 2021 delle detrazioni spettanti per le spese sostenute per interventi di efficienza energetica, di ristrutturazione edilizia, per l’acquisto di mobili e di grandi elettrodomestici, nonché per il recupero o il restauro della facciata esterna degli edifici e quelle per la sistemazione a verde di aree scoperte di immobili privati a uso abitativo;
- la limitazione della cd. cedolare secca al 21 per cento sulle locazioni brevi al caso di destinazione di non più di quattro appartamenti per periodo d’imposta, presumendosi altrimenti l’esercizio di impresa a fini fiscali.
Sono numerosi i crediti d’imposta che vengono introdotti, prorogati, rimodulati o innovati.
Si citano al riguardo:
- la proroga al 31 dicembre 2022 del credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali nuovi destinati a strutture produttive nelle zone assistite ubicate nelle regioni del Mezzogiorno (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia, Molise, Sardegna e Abruzzo);
- la proroga per le annualità 2021 e 2022 del credito d’imposta per gli investimenti in attività di ricerca e sviluppo in favore delle imprese operanti nelle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia (inclusi i progetti di ricerca e sviluppo in materia di COVID-19), con la differenziazione della misura percentuale a seconda delle dimensioni delle imprese in termini occupazionali e di fatturato;
- la proroga al 31 dicembre 2021 del credito d’imposta per le spese di consulenza relative alla quotazione delle piccole e medie imprese (PMI) istituito dalla legge n. 205 del 2017;
- la proroga al 30 giugno 2021 di alcuni crediti di imposta per gli investimenti effettuati fino al 30 dicembre 2020 per il rafforzamento patrimoniale delle imprese di medie dimensioni;
- il rifinanziamento e la proroga fino al 2022 del credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari, del credito d’imposta per le edicole e altri rivenditori al dettaglio di quotidiani, riviste e periodici (c.d. tax creditper le edicole), nonché del credito d’imposta per le testate edite in formato digitale.
Politiche di intervento a sostegno delle imprese
Tra gli obiettivi dichiarati c’è quello di sostenere la ripresa dell’economia. In questo quadro rientrano le misure di sostegno alla liquidità e allo sviluppo delle imprese. Diverse disposizioni istituiscono nuovi fondi di sostegno alle attività economiche. In questo senso sono istituiti:
- il “Fondo a sostegno dell’impresa femminile“, con una dotazione di 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2021 e 2022, al fine di promuovere e sostenere l’avvio e il rafforzamento dell’imprenditoria femminile. Il Fondo prevede il finanziamento di iniziative imprenditoriali e di azioni di promozione dei valori dell’imprenditoria tra la popolazione femminile. Viene inoltre istituito, presso il MISE, il Comitato Impresa Donna con il compito di attualizzare le linee di indirizzo per l’utilizzo delle risorse del Fondo formulare raccomandazioni sui temi della presenza femminile nell’impresa e nell’economia;
- il Fondo per le piccole e medie imprese creative con una dotazione di 20 milioni per ciascuno degli anni 2021 e 2022 con l’obiettivo di sostenere le imprese creative, attraverso la concessione di contributi;
- il Fondo emergenziale per il sostegno delle attività produttive maggiormente colpite dalle misure di contenimento dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Il Fondo è destinato al rifinanziamento delle misure di sostegno economico-finanziarie già adottate nel corso del 2020 ed ha una dotazione di 3.800 milioni di euro per il 2021.
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Altre misure prevedono il rifinanziamento o l’estensione temporale di operatività di strumenti già esistenti. In questa direzione vanno le seguenti misure:
- L’incremento della dotazione del Fondo per la crescita sostenibile, per un importo di 150 milioni di euro per l’anno 2021, di 110 milioni di euro per l’anno 2022 e 20 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2023 al 2026, destinando le relative risorse alla riconversione e riqualificazione produttiva delle aree di crisi industriale;
- l’estensione dell’operatività della garanzia SACE a beneficio di imprese con un numero di dipendenti non inferiore a 250 e non superiore a 499 (cd. mid-cap), cui sono concesse garanzie a titolo gratuito e fino alla copertura del 90 per cento del finanziamento, per un importo massimo garantito fino a 5 milioni di euro. Fino al 28 febbraio 2021 le garanzie a favore delle imprese cd. “mid cap” continuano a essere concesse dal Fondo di garanzia PMI.
Incremento degli investimenti per la ricerca nella Legge di Bilancio 2021
Chiudiamo questa carrellata con il fondo ordinario per gli enti e le istituzioni di ricerca che viene incrementato di 65 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2021. Un incremento necessario per garantire la continuità dei finanziamenti straordinari disposti dal Decreto Rilancio e soddisfare la richiesta del Parlamento di prevedere maggiori investimenti nella ricerca, soprattutto dopo la presa di coscienza del ruolo fondamentale che la ricerca scientifica riveste nel contrasto alla crisi e nel rilancio del Sistema Paese.
La legge di Bilancio 2021 è approdata in Parlamento con una corposa mole di investimenti e incentivi per le Imprese e per l’occupazione. L’approvazione delle Camere dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2020.