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Cosa sono e come realizzare piani formativi finanziati
Cosa c’è dietro la progettazione di piani formativi finanziati? La prima regola è: “don’t do this at home!”, che è come dire “non fatelo da soli”. Già, perché elaborare un progetto di formazione non è un’impresa semplicissima: richiede competenze specifiche, esperienza, tempo e risorse. Ma non disperate! Perché esistono enti di formazione e società di consulenza che fanno questo di mestiere e la maggior parte delle volte il tipo di consulenza che offrono è, per l’azienda, a costo quasi zero, poiché il loro compenso viene inserito all’interno del budget di progetto e fa parte dei costi finanziabili.
Quindi l’articolo potrebbe anche finire qui: la soluzione c’è! Perché allora continuare a leggere? Perché sapere quali sono gli step e le procedure che vanno seguite quando si progetta nella formazione può aiutare il referente aziendale a capire il linguaggio del consulente con cui si interfaccerà e a fornirgli con maggiore facilità le informazioni di cui avrà bisogno per la realizzazione dei piani formativi finanziati, oltre che a valutare le richieste e le competenze del consulente.
Come scrivere e presentare i piani formativi
Pronti? Cominciamo.
Step 1: L’analisi dei fabbisogni
Il primo passo verso la formazione è l’identificazione dei fabbisogni formativi: sembra banale, ma non lo è. Analizzare i bisogni vuol dire, nel dettaglio, prendere in esame il contesto aziendale e il settore in cui l’azienda si muove e opera, per capirne e interpretarne le tendenze e le trasformazioni. Vuol dire poi descrivere la strategia di sviluppo che l’azienda intende o sta già mettendo in atto e verificare se i lavoratori abbiano le giuste competenze per gestire compiutamente tale processo. Se così non fosse, sarà necessario analizzare e descrivere i gap di competenze dei gruppi di lavoro e dei singoli lavoratori.
Come si vede, in questa fase il coinvolgimento del referente aziendale e del personale è imprescindibile, poiché essi sono gli unici ad avere le informazioni necessarie. Il ruolo del consulente sarà, in questo caso, quello di fare le domande giuste, ossia di facilitare l’emersione e la descrizione della strategia, degli obiettivi e delle competenze da sviluppare.
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Step 2: L’elaborazione del programma
Fatto questo, sarà necessario tradurre i gap di competenze in percorsi formativi: facile, direte voi! Se un amministrativo mostra un inadeguato livello di conoscenze nell’utilizzo di un determinato gestionale, è sufficiente pianificare un corso di quel gestionale. In realtà non basta; bisogna anche chiedersi: ma il nostro amico amministrativo le funzionalità di base di quel software le conosce? Oppure no? Oppure ancora conosce tutte le funzionalità del software originario ma non quelle introdotte dagli aggiornamenti? O ancora, deve svolgere nuovi servizi mediante quel software? E quante ore sono necessarie per trattare gli argomenti? Quale modalità formativa è la più adeguata?
Rispondere a queste domande consente di elaborare i percorsi formativi più attinenti alle competenze da acquisire.
Nello specifico, lo step prevede l’elaborazione del programma complessivo di tutte le attività formative di cui l’azienda e i lavoratori necessitano, classificati per urgenza, importanza, tipologia di destinatari.
Step 3: L’analisi delle fonti di finanziamento
Una volta definito il programma formativo aziendale, si procede a ricercare la fonte di finanziamento più idonea (fondi regionali, fondo sociale, fondi interprofessionali); se il bando è già stato individuato, il progettista si occupa di analizzarne tutti i documenti, identificando le caratteristiche dei progetti formativi finanziabili, le condizioni di ammissibilità, gli importi richiedibili ed erogabili, i parametri di costo, le voci di spesa.
Per approfondire: Fondi interprofessionali e finanziamenti per la formazione continua dei dipendenti
Step 4: La predisposizione del piano formativo
Lo step successivo è un mash-up dei due precedenti: bisogna infatti adattare il programma formativo dell’azienda con i parametri e le caratteristiche del bando, magari selezionando solo una parte dei corsi e ridefinendone i contenuti. La predisposizione del piano comprende l’individuazione degli obiettivi progettuali, dei contenuti di dettaglio dei percorsi formativi, delle metodologie formative, delle modalità organizzative e delle risorse da coinvolgere all’interno del progetto.
Step 5: La redazione della documentazione
Per presentare il progetto, è necessario tradurre i contenuti del piano formativo così predisposto all’interno dei format documentali previsti dal bando. Questo vuol dire, nello specifico, compilare il formulario, che è il documento di descrizione del progetto, e il preventivo, che è il documento di inserimento del budget previsionale.
Vuol dire, infine, predisporre e compilare i cosiddetti “allegati formali”, cioè tutte le dichiarazioni ufficiali con cui l’azienda richiede il finanziamento e dichiara di trovarsi in determinate condizioni (ad esempio, di essere in regola con il pagamento delle imposte o di non trovarsi in condizione di fallimento).
Tutta la documentazione deve poi essere inviata all’ente finanziatore nei tempi e con le modalità definite all’interno del bando stesso (ad es. tramite portale, con invio via PEC o via raccomandata). E voilà: il progetto è servito!
Step 6: La trepidante attesa
L’ultimo step è… la pazienza, per il tempo che intercorre tra la presentazione del piano formativo e la valutazione da parte dell’ente finanziatore. Ossia il tempo che serve per sapere se il nostro progetto di formazione finanziata sarà approvato oppure no. Perciò non mi resta che dirvi… In bocca al lupo!