Neuromarketing: l’innovazione nel Digital Marketing

Neuromarketing

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14 Giugno 2024

Negli ultimi anni il Digital Marketing ha subìto una trasformazione radicale grazie a una disciplina innovativa: il Neuromarketing

Per i giovani che si affacciano a questo mondo dinamico e in continua evoluzione, comprendere il Neuromarketing può rappresentare un vantaggio competitivo e rivoluzionare il modo in cui le aziende pianificano e implementano le loro strategie di marketing

In che modo?
Il Neuromarketing viene utilizzato dalle aziende per progettare il design dei prodotti rendendoli maggiormente desiderabili, per creare pubblicità che evocano emozioni e per migliorare l’esperienza complessiva del cliente rafforzando il legame con il consumatore

Ma cos’è esattamente il Neuromarketing, e perché è così importante nel marketing di oggi?

Neuromarketing: che cos’è

Il Neuromarketing è un campo interdisciplinare che combina neuroscienze, psicologia e marketing per comprendere come il cervello umano risponde agli stimoli di marketing e per capire meglio come i consumatori prendono decisioni

Utilizzando tecnologie avanzate come la risonanza magnetica funzionale (fMRI), l’elettroencefalografia (EEG) e il tracking oculare, i ricercatori possono analizzare le reazioni inconsce dei consumatori agli annunci pubblicitari, ai prodotti e ai brand

Strategie e Tecniche di Neuromarketing

Per integrare efficacemente il Neuromarketing nelle campagne di marketing, è possibile adottare alcune strategie e tecniche chiave:

Storytelling emotivo

Le storie che evocano emozioni forti tendono a rimanere impresse nella memoria dei consumatori.
Utilizzare narrazioni coinvolgenti può aumentare significativamente l’impatto di una campagna pubblicitaria

Colori e Design

I colori possono influenzare le emozioni e i comportamenti. Ad esempio, il rosso può creare un senso di urgenza, mentre il blu è associato alla fiducia e alla calma.
Utilizzare i colori giusti nei materiali di marketing può migliorare l’efficacia del messaggio

Sperimentazione e Test A/B

Testare diverse versioni di un annuncio o di una pagina web per vedere quale ottiene migliori risultati può fornire informazioni utili su cosa funziona meglio a livello inconscio

Feedback sensoriale

Integrare elementi sensoriali come suoni, profumi o texture nei punti di contatto con il consumatore può creare esperienze memorabili e distintive

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Neuromarketing

Perché il Neuromarketing è utile?

Il Neuromarketing offre numerosi vantaggi rispetto alle tecniche di marketing tradizionali.

Ecco alcuni motivi per cui è così utile:

1. Profonda comprensione del Consumatore

Il Neuromarketing permette alle aziende di andare oltre le tradizionali metodologie di ricerca di mercato, come sondaggi e focus group, che spesso non riescono a cogliere le vere motivazioni dietro le decisioni di acquisto. Utilizzando strumenti neuroscientifici, le aziende possono comprendere meglio come i consumatori reagiscono a determinati stimoli, quali sono le loro preferenze inconsce e cosa realmente influenza le loro scelte.

2. Ottimizzazione dei contenuti

Con il Neuromarketing le aziende possono testare e ottimizzare le loro campagne pubblicitarie in modo più efficace. Ad esempio, l’analisi dell’eye tracking può rivelare quali parti di un annuncio attirano maggiormente l’attenzione e quali vengono ignorate. Le informazioni ottenute permettono di creare contenuti pubblicitari più efficaci, ottimizzati per stimolare le aree del cervello associate al piacere e alla decisione di acquisto

3. Miglioramento dell’Esperienza del Cliente

Il Neuromarketing aiuta le aziende a progettare esperienze più coinvolgenti e soddisfacenti per il cliente. Capire quali stimoli sensoriali (visivi, uditivi, olfattivi) migliorano l’esperienza del consumatore può portare a miglioramenti significativi nel design dei punti vendita, dei prodotti e dei servizi offerti. Ad esempio, un layout di negozio ottimizzato può incrementare il tempo di permanenza dei clienti e, di conseguenza, le vendite

4. Innovazione di Prodotto

Le tecniche di Neuromarketing possono essere utilizzate anche durante il processo di sviluppo del prodotto. Testando le reazioni del cervello a diverse caratteristiche del prodotto, le aziende possono capire meglio quali elementi sono più apprezzati dai consumatori e quali potrebbero essere migliorati. Questo approccio riduce il rischio di lanciare sul mercato prodotti che non incontrano le aspettative dei clienti

5. Personalizzazione del Marketing

Il Neuromarketing offre dati dettagliati sulle preferenze individuali, permettendo alle aziende di creare campagne di marketing mirate e personalizzate. Questa personalizzazione aumenta la rilevanza dei messaggi pubblicitari per il consumatore, migliorando le probabilità di conversione e rafforzando la fedeltà al brand

6. Riduzione dei rischi e dei costi di Marketing

Identificando in anticipo le reazioni negative o indifferenti ai nuovi prodotti o campagne, le aziende possono apportare modifiche prima del lancio, riducendo il rischio di fallimento

Investire nel Neuromarketing, inoltre, può portare a una riduzione dei costi complessivi di marketing: creare campagne più mirate ed efficaci significa sprecare meno risorse su strategie inefficaci. Inoltre, una comprensione più profonda del consumatore può prevenire costosi errori di marketing e migliorare il ritorno sugli investimenti pubblicitari

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Neuromarketing: Alcuni esempi di applicazione

Come abbiamo visto negli ultimi anni il neuromarketing ha assunto un’importanza crescente nel settore del marketing. Vediamo insieme alcuni esempi di successo.

Neuromarketing nel digital marketing

Apple

Nel 2016, Apple ha acquistato Emotient, una startup specializzata nell’analisi delle espressioni facciali tramite intelligenza artificiale. Questa tecnologia è utilizzata per comprendere le emozioni suscitate dalle pubblicità, permettendo ad Apple di ottimizzare le sue campagne di neuromarketing. L’obiettivo è creare annunci che non solo attraggano, ma coinvolgano profondamente i consumatori.

Infatti, Apple è maestra nel creare pubblicità che rappresentano scene di vita quotidiana: momenti in famiglia, feste con amici, viaggi indimenticabili. Questi scenari aiutano il consumatore a immedesimarsi, stimolando sensazioni che rendono il prodotto non solo desiderabile, ma indispensabile.

Un esempio significativo è lo spot dell’iPad Pro del 2015. Per circa 20 secondi, lo spot mostra immagini spettacolari dell’universo: stelle, costellazioni e pianeti. Nei restanti 10 secondi, viene presentato il prodotto, suggerendo che quelle immagini meravigliose sono state osservate proprio attraverso l’iPad Pro. Con questo approccio, Apple mira a catturare l’attenzione del consumatore, suscitando emozioni positive.

Inoltre, anche il packaging è un elemento chiave del neuromarketing di Apple. L’azienda ha investito molto nella creazione di confezioni che non solo proteggano il prodotto, ma che offrano un’esperienza unica all’apertura. Apple ha adottato soluzioni eco-sostenibili, sostituendo la plastica con materiali di carta o fibre plastiche, riducendo così l’impatto ambientale. Questo non solo attira i consumatori attenti all’ambiente, ma rafforza l’immagine del brand come innovatore e responsabile.

Campbell Soup

Nel 2010 l’azienda statunitense produttrice di zuppe stava cercando di capire i motivi per i quali la vendita dei suoi prodotti era in calo. Così, decisero di avviare una ricerca che testasse l’efficacia delle disposizioni dei barattoli negli scaffali e il packaging delle zuppe. Applicando tecniche innovative , come ad esempio, eye tracking e biosensori, hanno scoperto che i consumatori trovavano le vecchie etichette poco attraenti. Infatti, nell’etichetta, il logo era considerato antiquato e attirava più attenzione del necessario, la zuppa non sembrava calda e il cucchiaio era considerato un oggetto inutile, che non provocava nessuna risposta emotiva. Inoltre, tutte le etichette di zuppa erano bianche e rosse e l’acquisto avveniva in maniera automatica, senza che gli individui prestassero attenzione alle varietà di offerta della Campbell. 

In risposta, Campbell ha apportato numerosi cambiamenti: eliminato il cucchiaio, modificato l’aspetto della zuppa per renderla più invitante e variato i colori delle etichette in base ai gusti. Dopo il lancio del nuovo packaging nel 2010, Campbell Soup ha registrato un aumento delle vendite del 2%.

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Maria Luisa Bertana

Content & Community Manager presso ITS Servizi alle Imprese di Roma.

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