Nuove Imprese a Tasso Zero: l’opportunità imprenditoriale per donne e under 35

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14 Aprile 2021

Si chiama Nuove Imprese a tasso zero ed è la misura del Ministero dello Sviluppo Economico volta a sostenere lo sviluppo della nuova imprenditorialità giovanile e femminile.

Qualcuno potrebbe già averne sentito parlare: si tratta infatti di un’iniziativa che esisteva già dal 2015, ma di cui è stata recentemente ridefinita la disciplina attuativa, in un’ottica di maggiore efficacia dell’intervento.

L’8 aprile scorso il MISE ha infatti pubblicato la Circolare che fissa i termini e le modalità di presentazione delle domande di agevolazione: vediamo insieme gli elementi principali.

Leggi Circolare del Direttore Generale per gli incentivi alle imprese n. 117378 dell’08 aprile 2021

Nuove Imprese a tasso zero: destinatari 

Possono beneficiare delle agevolazioni le micro e piccole imprese costituite da non più di 60 mesi dalla data di presentazione della domanda, in cui la compagine societaria sia composta, per oltre la metà numerica dei soci e di quote di partecipazione, da giovani fino a 35 anni o da donne.

Per poter partecipare, le imprese devono inoltre essere costituite in forma societaria ed essere iscritte nel Registro delle Imprese.

Possono inoltre presentare domanda di agevolazione le persone fisiche che intendano costituire un’impresa, a condizione che procedano alla costituzione dell’impresa e all’invio della relativa documentazione entro i termini stabiliti nella comunicazione della delibera di ammissione alle agevolazioni.

Leggi anche: Manovra 2021: nuovi incentivi per l’imprenditoria femminile

 

Nuove Imprese a tasso zero: quali progetti si possono presentare

La misura finanzia progetti che prevedano programmi di investimento nei settori della produzione di beni (nell’industria, nell’artigianato e nella trasformazione di prodotti), dell’innovazione sociale, della fornitura di servizi alle imprese e/o alle persone, del commercio di beni e servizi, del turismo.

In particolar modo, per le imprese costituite da meno di 36 mesi i programmi di investimento possono riguardare la realizzazione di nuove iniziative imprenditoriali o lo sviluppo di attività esistenti, mentre per le imprese attive da più tempo i progetti possono riguardare la realizzazione di nuove unità produttive o il consolidamento e lo sviluppo di attività esistenti attraverso l’ampliamento dell’attività, la diversificazione della produzione mediante prodotti nuovi aggiuntivi o la trasformazione radicale del processo produttivo.

Per quanto riguarda la durata, i programmi di investimento devono essere ultimati entro 24 mesi dalla data di stipula del contratto di finanziamento.

 

Nuove Imprese a tasso zero: qual è il finanziamento che si può ottenere

Il finanziamento concesso si compone di due elementi: una parte (maggioritaria) costituita da un finanziamento agevolato a tasso zero, da restituire in max 10 anni, e una parte costituita da un contributo a fondo perduto.

Nuove Imprese a tasso zero: qual è il finanziamento che si può ottenere

Le imprese possono richiedere un contributo corrispondente a massimo il 90% del totale delle spese di progetto (ritenute ammissibili). Su tale totale, il contributo a fondo perduto può essere massimo del 20% per le imprese costituite da meno di 36 mesi e massimo del 15% per le imprese costituite da più tempo.

Il totale delle spese di progetto può corrispondere a max € 1.500.000 al netto dell’IVA (per le imprese under-36 mesi) o max € 3.000.000 (per le imprese over-36 mesi).

Leggi anche Legge di Bilancio 2021: gli investimenti per la crescita e l’occupazione

 

Nuove Imprese a tasso zero: come presentare le domande

Le domande devono essere compilate esclusivamente in modalità elettronica, tramite la procedura informatica messa a disposizione da Invitalia sul loro sito: clicca qui

Le domande devono inoltre essere sottoscritte con firma digitale del legale rappresentante o della persona fisica che intende costituire l’azienda (qualora non ancora costituita) e devono contenere, oltre al piano di impresa, gli allegati previsti dalla Circolare (atto costitutivo e statuto, dichiarazioni relative al possesso dei requisiti).

I progetti sono finanziati sulla base di una procedura valutativa con procedimento a sportello: è possibile presentare le domande a partire dal 19 maggio p.v.

L’iter di valutazione comprende la verifica del possesso dei requisiti (svolta secondo l’ordine cronologico di ricezione delle domande) e, se questa viene superata, un esame di merito: quest’ultimo consiste in un colloquio tecnico con i proponenti, volto ad approfondire tutti gli aspetti del piano di impresa (ad es. adeguatezza delle competenze tecniche, organizzative e gestionali richieste dall’attività imprenditoriale, coerenza del progetto proposto con le potenzialità del mercato di riferimento, ecc.).

Per maggiori informazioni sulla misura, sulle tipologie di interventi finanziabili e sulle modalità di partecipazione, si possono consultare le pagine dedicate sui siti di Invitalia e del MISE.

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Francesca Senigagliesi

Laureata in Lettere, è progettista e orientatrice. Per l'ITS scrive e coordina progetti di formazione per disoccupati e inoccupati, per aziende e professionisti. Esperta di formazione professionale relativa a bandi FSE e FESR regionali, nazionali e Fondi Interprofessionali.

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