Hai da poco terminato il tuo percorso di studi e vuoi cominciare ad affacciarti al mondo del lavoro? Oppure hai già collezionato qualche esperienza e vuoi trovare un nuovo impiego?
In ogni caso sai bene che prima di cominciare le tue ricerche tra i milioni di annunci di lavoro dovrai prendere in mano il tuo curriculum: inserire i titoli di studio, aggiornare le ultime esperienze lavorative, corsi di lingua…insomma, cercherai senz’altro di rendere il tuo curriculum vitae il più sfavillante possibile per colpire i recruiter.
Sono certa che nel compilare il tuo curriculum avrai sentito parlare delle soft skill. Puoi chiamarle come vuoi, “abilità” o “competenze trasversali”, ma una cosa è certa: che tu ci creda o no oggi contano più delle hard skill, legate ai titoli di studio.
Ormai, si sa, un curriculum vitae vincente non punta più soltanto sulla laurea e sulle esperienze lavorative pregresse. Se vogliamo risultare dei candidati perfetti da assumere dobbiamo puntare anche sulle cosiddette soft skills.
Le soft skill, nella nostra economia globalizzata e altamente competitiva, sono diventate una competenza fondamentale, un fattore cruciale di differenziazione e successo sia per le imprese sia per i candidati che si propongono sul mercato del lavoro.
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Soft skill e recruiting: come differenziarsi dagli altri candidati
Le soft skill sono elementi preziosi per i manager e datori di lavoro perchè riguardano l’efficacia interpersonale, la forza interiore e l’etica del lavoro, oltre al fatto che aggiungeranno valore alla tua carriera e ti permetteranno di passare da un lavoro all’altro con grande versatilità.
In un mondo in continuo cambiamento, dettato soprattutto dalla digital transofrmation, le offerte lavorative si affinano sempre di più, alla ricerca di figure professionali sempre più uniche. Entrano in campo le cosiddette competenze trasversali che, spesso, sono quelle che spostano l’ago della bilancia a favore della scelta di un candidato piuttosto che di un altro.
Per assicurare il successo della propria azienda o carriera professionale imprenditori, manager e professionisti, ma anche responsabili delle risorse umane – insomma chiunque voglia fare ingresso nel mondo del lavoro – hanno bisogno di aggiornare il cosiddetto “skillset”.
Lo sapevi? Gli HR manager, per finalità di selezione e gestione della performance, molto spesso valutano un possibile profilo professionale ideale proprio dalle soft skill che il candidato possiede ed è per tal motivo che diviene estremamente importante non sottovalutarne l’efficacia.
Ma sappiamo bene cosa sono le soft skill? Come possiamo svilupparle al meglio e inserirle nel proprio curriculum in maniera efficace?
Leggi anche: Come scrivere il Curriculum Vitae: conoscenze, abilità, competenze
Soft Skills: cosa sono e in cosa si differenziano dalle hard skills
Le hard skill sono le competenze tecniche acquisite e richiedono quindi un percorso di apprendimento di una determinata conoscenza.
Le soft skills, invece, costituiscono la controparte delle più note hard skills: possiamo definirle come competenze trasversali, relazionali, ovvero quelle capacità interpersonali, umane e comportamentali necessarie a ottimizzare le performance nell’ambiente di lavoro e a migliorare la produttività.
Doti intrinseche che fanno parte di noi, della nostra crescita personale, più che quella formativa.
Includono capacità relative ai tratti della personalità, alle attitudini, agli stili di comunicazione e a tutte quelle doti empatiche che difficilmente si apprendono sui banchi di scuola.
Leggi anche: 12 Soft Skills utili per entrare nel mondo del lavoro
Come sviluppare le Soft Skills
Le soft skills non si imparano all’Università, certo, ma è comunque possibile lavorare grazie all’impegno quotidiano, alla predisposizione verso l’automiglioramento.
Le soft skills non possono mai essere padroneggiate perfettamente per due ragioni: la prima perché comprende fattori che non possiamo controllare direttamente (le relazioni con gli altri e la gestione del lavoro), la seconda perché la crescita personale è un processo continuo e inarrestabile. Perciò, anche le nostre competenze e abilità si affineranno man mano che il tempo passa.
Una volta che abbiamo identificato quali sono le nostre soft skills, possiamo utilizzare alcune strategie per svilupparle ulteriormente e al meglio. Eccone alcune:
- Mappare le competenze: si analizza la singola competenza, si valuta il livello atteso e si procede con la descrizione e la valutazione della stessa rispetto ai risultati raggiunti nel periodo. L’auto-valutazione si può effettuare anche se non si lavora in azienda, dandosi obiettivi e finestre cronologiche di valutazione in prima persona
- Ricercare feedback: il modo migliore per crescere e sviluppare le proprie competenze è acquisire consapevolezza dei punti di forza e di debolezza personali per poi agire di conseguenza. Chiedere feedback, osservare e ascoltare coloro che ci circondano è il punto di partenza necessario per comprendere la percezione dall’esterno e procedere nello sviluppo
- Esercitarsi con amici o colleghi: chi già lavora per un’azienda ha dimestichezza con l’esercitazione sulle competenze. In altri casi, si possono organizzare giochi di ruolo con gli amici per mettere in campo le competenze e farsi dare giudizi sulle stesse. Facciamo un esempio: se si vuole migliorare la negoziazione, ci si potrà sedere con un amico nel ruolo del capo. Successivamente gli si chiederà un aumento, utilizzando le proprie capacità oratorie e di mediazione. Alla fine del gioco, si chiederà all’amico-capo un feedback sulla modalità di conduzione dell’interazione
- Condividere l’esperienza con una guida: i coach, i mentor o i tutor, siano essi interni o esterni all’azienda o all’organizzazione, possono aiutare a sviluppare determinate competenze trasversali in modo rapido ed efficace, perché personalizzano il processo di apprendimento in base al soggetto. La collaborazione con una figura che possa guidarci nell’identificazione delle competenze e fornirci strumenti per svilupparle e metterle in pratica può avere un impatto inestimabile sul successo professionale
- Imparare ad imparare: imparare significa anche aprirsi a nuove opportunità, e questo avviene tramite la lettura di libri, riviste, articoli, o tramite corsi di formazione, la condivisione con esperti di settore o colleghi, viaggi o esperienze all’estero. Tutto questo, abbinato alla voglia di mettersi in discussione, predispone l’individuo ad aprirsi verso una dimensione di crescita e sviluppo necessaria al di là del ruolo o della professione di riferimento.
Come inserire le Soft Skills nel CV
Solitamente, in fase di colloquio, le soft skills vengono largamente indagate e messe alla prova dai responsabili HR. Queste competenze vengono invece posizionate, nella stesura del CV, solo alla fine.
Non che sia sbagliato, anche se, come accennato in precedenza, è sempre meglio dare il giusto risalto a tali qualità ancor prima delle hard skills. Ecco di seguito quello che dovresti, quantomeno, evitare di fare:
- Non limitarti a elencarle come una classica lista della spesa ma, seleziona le soft skills più interessanti e idonee al contesto lavorativo per cui ti stai candidando e contestualizzale in base alle tue esperienze principali. Per esempio, evita di scrivere solamente “buone capacità comunicative” ma, indica il motivo per il quale credi che sia così, spiega perché pensi di avere questa competenza e quali sono stati i momenti in cui l’hai acquisita
- Esprimiti in modo libero senza, però, risultare troppo prolisso. Cerca di trasmettere l’impressione di essere conciso ed esaustivo
- Infine, non essere timido e investi nelle tue soft skills senza sprecarne alcuna. In fondo, sono queste che faranno la differenza tra te e gli altri candidati
Come sta andando la stesura del tuo curriculum?
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Credimi, il mondo delle soft skill è davvero complesso e ricco di informazioni che, se vorrai continuare a seguire questo blog, scopriremo insieme nei prossimi articoli!