I corsi ITS possono rappresentare una possibile soluzione ad uno dei maggiori problemi per quanto riguarda l’occupazione nel nostro paese cioè il gap tra domanda ed offerta di lavoro.
Sai cosa sono i corsi ITS? Sono percorsi di alta specializzazione tecnica post diploma istituiti 14 anni fa dal MIUR. Ma vediamolo meglio nei prossimi paragrafi.
[Aggiornato 07/02/2024]
Contents
- Il divario scuola – lavoro in Italia
- Corsi ITS: cosa sono e come ti aiutano a trovare lavoro
- Cos’è il certificato di specializzazione tecnica superiore?
- I dati del Sistema ITS
- I dati del Lazio
- Il piano nazionale per il rafforzamento dei Corsi ITS
- I percorsi ITS proposti dalla Fondazione ITS Servizi alle Imprese
Il divario scuola – lavoro in Italia
Negli ultimi 20 anni il sistema dell’istruzione tecnica secondaria ha subito diverse riforme che hanno indebolito la formazione didattica facendo scendere il numero degli allievi iscritti dal 45% del 1991/92 al 33,7% del 2014/15 con una perdita assoluta di oltre 400.000 studenti.
Questo ha prodotto una perdita di bacino di personale qualificato per le imprese che oggi, in presenza di un aumento di iscrizioni ai percorsi universitari, si trovano di fronte alla difficoltà di trovare personale con le giuste competenze spendibili nel mondo del lavoro.
Questo rappresenta un grande deficit per il nostro sistema produttivo legato soprattutto al settore manifatturiero che attualmente non è nelle condizioni di rispondere in modo adeguato alle esigenze della domanda e della competizione internazionale.
Una soluzione potrebbe essere rappresentata dal sistema ITS, istituiti nel 2010 proprio allo scopo di diminuire il divario tra domanda ed offerta di tecnici specializzati.
Da leggere: Corsi di specializzazione tecnica post diploma che aprono al lavoro
Corsi ITS: cosa sono e come ti aiutano a trovare lavoro
Gli ITS sono percorsi formativi, alternativi all’Università, della durata di due anni per un totale di 1800/2000 ore di formazione, di cui almeno il 30% da effettuarsi come tirocinio presso le aziende del settore.
Quello che contraddistingue gli ITS dalle altre offerte formative è l’obbligo di avere almeno il 50% dei docenti provenienti dal mondo lavorativo, quindi professionisti che ogni giorno sono in contatto con le aziende, enti ed imprenditori e ne comprendono appieno le problematiche e le esigenze.
Oltre questo, è fondamentale anche la metodologia di apprendimento che viene usata in questi corsi, una metodologia che si basa su una didattica esperienziale, dove l’apprendimento si realizza attraverso l’azione e la sperimentazione di situazioni, compiti, ruoli affrontati in situazioni di incertezza e complessità, simili alla realtà lavorativa di tutti i giorni.
Sono nati nel 2010 su ispirazione dei modelli europei, in particolare il modello tedesco. Tuttavia, in Italia poco più dello 0,2% degli studenti è iscritto a un ciclo terziario professionalizzante contro l’11% della media OCSE.
Come abbiamo visto, la formazione offerta dagli ITS rappresenta una soluzione per ridurre il divario di domanda di tecnici specializzati da parte delle aziende in Italia.
Tuttavia, in 14 anni non sono riusciti a decollare definitivamente, anche se negli ultimi anni si è assistito ad un aumento dell’offerta formativa e degli iscritti. Ad oggi risultano iscritti solamente 25.842 studenti.
Poca cosa rispetto ai numeri di altri paesi come come Germania e Francia, che hanno cifre a cinque zeri (rispettivamente 800mila gli allievi delle Fachhochschule e 300mila circa di quelle francesi).
Per approfondire: ITS Academy: Tutto quello che c’è da sapere
Cos’è il certificato di specializzazione tecnica superiore?
È un nuovo titolo di studio creato nel 2010 dal Ministero della Pubblica Istruzione ispirato a quello che già da diversi anni avviene in alcuni paesi europei come Germania e Francia.
L’idea è stata quella di creare un titolo intermedio tra il diploma di maturità e la laurea triennale in modo da dare ai ragazzi sia una formazione dal punto di vista teorico, ma allo stesso tempo fornire gli strumenti pratici per permettere loro di entrare direttamente nel mondo del lavoro.
Questo, deriva dalla necessità di sopperire alla distanza tra le competenze richieste dalle aziende e quelle che vengono fornite durante la formazione, al fine di preparare l’allievo ad un inserimento positivo e attivo nel mondo del lavoro, soprattutto in virtù delle nuove evoluzioni in campo tecnologico ed informatico.
Più recentemente con la legge 15 luglio 2022 n.99 gli Istituti Tecnici Superiori (ITS) hanno assunto la nuova denominazione ITS Academy, mentre con il Decreto Ministeriale n.203 del 20 ottobre 2023 sono state estese le aree tecnologiche, passando dalle 6 precedentemente previste alle attuali 10.
Queste nuove aree tecnologiche sono:
- Energia;
- Mobilità sostenibile e logistica;
- Chimica e nuove tecnologie della vita;
- Sistema Agroalimentare;
- Sistema casa e ambiente costruito;
- Meccatronica;
- Sistema moda;
- Servizi alle Imprese e agli enti senza fini di lucro;
- Tecnologie per i beni e le attività artistiche e culturali per il turismo;
- Tecnologie dell’informazione, della comunicazione e dei dati.
Al termine del percorso formativo biennale, una volta superato il test finale si ottiene il Diploma di Tecnico Superiore con la certificazione delle competenze corrispondenti al V livello del Quadro europeo delle qualifiche. Per favorire la circolazione in ambito nazionale ed europeo, il titolo è corredato dall’EUROPASS diploma supplement.
Leggi anche: Cosa fare dopo il diploma: Le opportunità della Formazione ITS Academy
I dati del Sistema ITS
Indire (Istituto Nazionale Documentazione Innovazione Ricerca Educativa) ha recentemente pubblicato il risultati del monitoraggio dei percorsi ITS conclusi nel 2021.
Su 8274 iscritti 6421 hanno concluso il percorso diplomandosi. Tra questi l’86,5% ha trovato occupazione entro un anno dal termine degli studi e il 93,6% all’interno del settore di specializzazione.
Indire ha pubblicato anche i dati occupazionali tra i diversi settori in cui è diviso il Sistema ITS:
- Per quanto riguarda il settore della mobilità sostenibile la percentuale di occupati risulta essere dell’89,9%;
- Nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione dell’87,1%;
- Nel settore nuove tecnologie per la vita dell’70,5%;
- Nel settore dell’efficienza energetica dell’80,5%;
- Nel settore delle attività culturali-turismo dell’86,4%;
- Nel settore meccanico dell’92,4%;
- Nel settore moda dell’81,5%;
- Nel settore sistema casa dell’87,2%;
- Nel settore agroalimentare dell’79,3%;
- Nel settore dei servizi alle imprese dell’80,9%.
I dati del Lazio
Attualmente sul territorio regionale troviamo otto Fondazioni attive in diversi settori di formazione:
- ITS Academy Servizi alle Imprese;
- ITS Academy Agroalimentare;
- ITS Roberto Rossellini;
- ITS G.Caboto;
- ITS per le Nuove Tecnologie per la vita;
- ITS Turismo Academy;
- ITS Meccatronico Frosinone;
- Fondazione Bio Campus;
- Lazio Digital Academy;
- ITS Maria Gaetana Agnesi.
Nel Lazio nel 2023 si sono diplomati 263 ragazzi di cui 229 risultano occupati con una percentuale di occupazione pari all’87,1% a testimonianza dell’ottimo lavoro effettuato dalle Fondazione regionali.
Il piano nazionale per il rafforzamento dei Corsi ITS
Il sistema ITS integra Fondazioni private, imprese, scuola e Università, ma in maniera diversa nelle varie parti del paese, con una risposta unica a seconda del tessuto territoriale, rispondendo cosi in modo più rapido alle esigenze di crescita delle singole realtà territoriali.
Il potenziamento dei percorsi ITS Academy è stato inserito come un asse prioritario all’interno del PNRR. L’obiettivo del governo è quello di far capire le potenzialità di questa offerta formativa in modo da spingere sempre più studenti a scegliere questo percorso e superare il paradosso del deficit tra domanda ed offerta di lavoro che riguarda i più giovani.
Il rilancio degli ITS rientra all’interno del nuovo piano Nazionale Transizione 4.0, con il quale il governo cerca di proiettare il paese verso la transizione tecnologica dell’Industria 4.o dove la formazione gioca un ruolo fondamentale.
A questo scopo il governo ha stanziato circa 1,5 miliardi per i prossimi 5 anni in modo da migliorare l’offerta formativa degli ITS, soprattutto nei laboratori dove al momento si registra una carenza delle strutture che sono solo nel 24% dei casi proprietà degli Istituti tecnici e nel restante 76% in convenzione d’uso.
Leggi anche: Riforma Its, via libera della Camera
In conclusione possiamo affermare che il modello formativo degli ITS può rappresentare un fattore importante per colmare il deficit tra domanda ed offerta di lavoro, come ben rappresentato dai risultati fin qui ottenuti in termini di occupazione. Tuttavia, i numeri sono ancora di modesta entità per poter rappresentare oggi una soluzione permanente al problema. Quindi diventa di fondamentale importanza il processo di potenziamento degli ITS avviato dal Governo.
I percorsi ITS proposti dalla Fondazione ITS Servizi alle Imprese
➔ Sei interessato ad un percorso di specializzazione post-diploma focalizzato sul Marketing e l’Innovazione?
Ti consiglio di valutare il nostro corso gratuito biennale: Tecnico Superiore per la Digital Strategy aziendale.➔ Ti appassiona l’innovazione, l’Amministrazione e la Gestione d’Impresa?
Scegli il corso gratuito biennale: Tecnico Superiore per l’Amministrazione e la Gestione d’Impresa.➔ Sei interessato alla comunicazione d’Impresa ed evoluzione dell’Ufficio Stampa in chiave multimediale?
Scegli il corso gratuito biennale: Tecnico Superiore Ufficio stampa 4.0.