Chi segue da tempo il nostro blog, sa bene che teniamo molto al tema dell’imprenditorialità femminile e andiamo sempre alla ricerca di finanziamenti e agevolazioni che possono favorire le iniziative imprenditoriali delle donne.
Gli ultimi studi ci dicono che sono proprio le imprese rosa ad avere bisogno di un sostegno economico: nel periodo della pandemia nel Paese, infatti, si è registrato un calo del 7,8% dell’occupazione femminile indipendente, a fronte del -6,1% registrato dalla componente maschile (dati Ansa).
Senza dimenticare che oltre ad affrontare le maggiori difficoltà economiche dovute alla crisi, le donne hanno dovuto impegnarsi maggiormente nelle attività di cura dei propri familiari a causa della chiusura delle scuole.
Nonostante le imprenditrici abbiano pagato il prezzo più alto della crisi pandemica, hanno mostrato grandi capacità di reazione superando le difficoltà e portando avanti le proprie aziende, con eccezionali capacità di resilienza, problem solving, abilità multitasking.
Su queste doti tipicamente femminili dobbiamo continuare a far leva!
Il potenziale femminile in tempi di crisi: leggi Affrontare la crisi è un’impresa da donne. Idee, storie e sostegno per le aziende al femminile
Contents
- La situazione delle imprese femminili nel territorio romano
- Imprese femminili e innovazione: la crescita del tessuto imprenditoriale femminile nei settori più innovativi
- Bando Innovazione Sostantivo Femminile: cos’è
- Innovazione Sostantivo Femminile: progetti ammissibili
- Innovazione Sostantivo Femminile: beneficiari
- Innovazione Sostantivo Femminile: spese ammissibili
- Innovazione Sostantivo Femminile: contributo
- Innovazione Sostantivo Femminile: termini e modalità di domanda
La situazione delle imprese femminili nel territorio romano
E se andiamo a vedere nello specifico la situazione delle imprese femminili nel territorio romano, che cosa riscontriamo?
Diciamo innanzitutto che sono 97.354 le imprese femminili a Roma. I dati elaborati dall’Osservatorio per l’imprenditorialità femminile di Unioncamere-Info, aggiornati al 31 dicembre 2021, rendono la Capitale prima provincia italiana per numero di imprese femminili registrate con prevalenza nei settori commercio, alloggio e ristorazione.
Se le aziende in rosa romane sono assai più strutturate rispetto alla media italiana, gli ultimi due anni sono stati comunque molto faticosi, ed il terziario femminile è stato duramente colpito dalla crisi: il 66,9% ha percepito in seguito alla pandemia un peggioramento della situazione.
Trend negativo anche sul fronte dei ricavi, perché il 33% delle imprese femminili indica una diminuzione dei propri organici, il 35,8% ha dovuto chiedere un fido o un finanziamento negli ultimi sei mesi (anche se il 61% delle aziende con un finanziamento in corso ritiene il costo del credito sostanzialmente stabile).
Davanti a questo scenario pare ovvia la necessità di politiche di sostegno che aiutino le donne e uscire da una situazione che le ha gravemente penalizzate.
Ma prima di scoprire le misure più interessanti finalizzate a sostenere l’imprenditorialità femminile, approfondiamo insieme la relazione tra imprese rosa e innovazione. Continua a leggere!
Imprese femminili e innovazione: la crescita del tessuto imprenditoriale femminile nei settori più innovativi
Anche se più colpite dalle conseguenze della pandemia, le imprenditrici si dimostrano più combattive e pronte a reagire adottando una o più azioni di sviluppo o avviando nuove imprese: basti pensare che il 26,9% delle imprese giovanili sono guidate da donne.
Notiamo anche che la natura dell’imprenditoria rosa sta cambiando: sempre meno relegata all’ambito tradizionale del commercio e dei servizi di assistenza e sempre più attiva nei settori più innovativi.
I dati dell’Osservatorio sull’imprenditoria femminile di Unioncamere, elaborati per Il Sole 24 Ore, mettono a confronto la presenza delle donne nell’economia del nostro Paese prima e dopo la pandemia.
Rispetto al 2019, per esempio, a fine 2021 il comparto che ha visto aumentare di più il numero di imprese femminili è quello delle attività professionali, scientifiche e tecniche (+9,13%). E al secondo posto – con una crescita del 7% tra il 2019 e il 2021 – ci sono le attività finanziarie.
Secondo gli esperti di Unioncamere, questi dati sono sufficienti a indicare un nuovo trend, uno spostamento della componente femminile verso settori a maggior valore aggiunto e che richiedono competenze più elevate.
A intercettare questo cambiamento era stato anche uno studio dell’Università di Padova di fine 2021, secondo il quale le imprese aperte dalle donne nell’e-commerce rappresentano il 26% del totale (4 punti sopra la media generale), mentre nella data analysis sono femminili il 30% delle aziende, ben 8 punti sopra la media.
Tra le nuove imprese l’aspetto ancor più interessante che emerge dal rapporto è che si tratta di imprese sempre più digital oriented, con una forte propensione all’innovazione, una spiccata connotazione multiculturale e un considerevole impatto in termini occupazionali (offrono lavoro a circa 3 milioni di persone).
Bando Innovazione Sostantivo Femminile: cos’è
E ora, come promesso, entriamo nel vivo delle opportunità di sostegno economico alle imprese femminili!
Sono davvero tante le misure di finanziamento e di agevolazione, nazionali e regionali: se vuoi conoscere tutte le misure varate dal Governo e dalla Regione Lazio, ti consiglio di dare un’occhiata al nostro articolo Le nuove opportunità per l’autoimprenditorialità: finanziamenti e bandi 2022. Sono certa che lo troverai molto interessante!
Ma oggi voglio approfondire con te l’ultima opportunità della Regione Lazio: il bando Innovazione Sostantivo Femminile
Mi rivolgo alle donne che abitano nella regione Lazio e che da un po’ di tempo stanno valutando di avviare una propria attività oppure hanno già messo in piedi un’azienda, ma vogliono realizzare azioni di innovazione.
Ma non perdiamo altro tempo e andiamo subito a scoprire di cosa si tratta!
Sostenere le imprese femminili che operano nel territorio regionale è l’obiettivo di “Innovazione Sostantivo Femminile”, il nuovo bando della Regione Lazio che favorisce lo sviluppo delle micro, piccole e medie imprese femminili, supportandone i percorsi di innovazione mediante soluzioni ICT e in coerenza con la “Smart Specialization Strategy (S3) regionale”.
Un segnale che dimostra l’attenzione e l’impegno della Regione Lazio verso le imprese rosa del territorio: «L’imprenditoria femminile rappresenta una linfa vitale per l’economia, per questo è importante sostenere le donne che vogliono fare impresa attraverso progetti innovativi – ha dichiarato il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti – Vogliamo valorizzare sempre di più il talento femminile e lo stiamo facendo anche attraverso una serie di iniziative nel settore della formazione»
E così prosegue Paolo Orneli, assessore allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Startup e Innovazione della Regione Lazio: «Non è un caso che il primo bando della nuova Programmazione POR FESR 2021/2027 sia per Innovazione Sostantivo Femminile”: è una misura a cui teniamo molto, perché punta a promuovere e valorizzare il ruolo delle donne nell’ecosistema dell’innovazione della nostra regione»
Leggi anche Startup femminili: come trasformare la propria idea in una realtà imprenditoriale
Innovazione Sostantivo Femminile: progetti ammissibili
Sono agevolabili Progetti che prevedono l’adozione di una o più nuove tecnologie o soluzioni digitali, o processi e sistemi di innovazione aziendali tra quelli di seguito elencati:
- tecnologie digitali e/o soluzioni tecnologiche consolidate che permettono di elaborare, memorizzare/archiviare dati, anche in modalità multilingua, utilizzando risorse hardware/software distribuite o virtualizzate in rete in un’architettura di cloud computing, quali ad esempio: realtà aumentata, wearable wireless devices e body area network, text e data mining, micro-nano elettronica, IoT (Internet of Things), piattaforme di erogazione servizi, internet e web 2.0, social media, eCommerce, eSupply Chain, GIS (Geographic Information System), new media, editoria digitale, piattaforme per la condivisione e il riuso di contenuti, sistemi di tracciabilità per l’autenticazione di prodotti e l’ottimizzazione di processi logistici
- processi e sistemi di automazione industriale per il miglioramento della qualità del processo produttivo e dei prodotti (ad esempio macchine a controllo numerico), anche in termini di sicurezza e sostenibilità (riduzione impatto ambientale, riduzione utilizzo risorse, quali ad esempio energia e acqua)
- processi e sistemi produttivi flessibili, quali sistemi robotizzati “intelligenti”, interfacce evolute uomo-macchina, sistemi di programmazione e pianificazione intelligente dei compiti, in particolare per il miglioramento dell’efficienza energetica dei processi
- processi e sistemi di fabbricazione digitale, inclusa l’adozione di tecnologie digitali avanzate a supporto dei processi produttivi (ad esempio stampa 3D, prototipazione rapida, etc)
Ad ogni MPMI può essere agevolato un unico Progetto.
I Progetti devono essere avviati (incarico, contratto o documento analogo) successivamente alla data di presentazione della Domanda, fatto salvo eventuali spese per la progettazione.
I Progetti devono essere completati, pagati e rendicontati entro 9 mesi dalla Data di Concessione.
Innovazione Sostantivo Femminile: beneficiari
I Beneficiari sono le Imprese Femminili che al momento della presentazione della Domanda sono MPMI e sono iscritte al Registro delle Imprese o, nel caso delle Lavoratrici Autonome sono titolari di P.IVA attiva.
Si considera Impresa Femminile:
- la Lavoratrice autonoma donna
- l’impresa individuale la cui titolare è una donna
- la società cooperativa e la società di persone in cui il numero di donne socie rappresenti almeno il 60 per cento dei componenti della compagine sociale
- lo studio associato in cui il numero di donne associate rappresenti almeno il 60 per cento dei componenti della compagine sociale
- la società di capitale le cui quote di partecipazione spettino in misura non inferiore ai due terzi a donne o MPMI Femminili e i cui organi di amministrazione siano costituiti per almeno i due terzi da donne
Il requisito di Impresa Femminile deve essere posseduto alla Data di presentazione della Domanda e mantenuto per almeno 3 anni dall’erogazione del contributo.
Innovazione Sostantivo Femminile: spese ammissibili
Sono costi ammissibili quelli necessari a realizzare il Progetto e di seguito elencati:
A. i costi di Progetto da rendicontare: per un importo non inferiore a 20.000 euro
B. i costi del personale forfettari: in misura pari al 15% dei costi di Progetto da rendicontare
C. i costi indiretti forfettari: in misura pari al 7% dei costi di Progetto da rendicontare
Con riferimento ai costi di Progetto da rendicontare, sono ammissibili le seguenti Voci di Costo:
- investimenti materiali: acquisto di attrezzature, strumenti e sistemi nuovi di fabbrica, dispositivi, software e applicativi digitali e la strumentazione accessoria al loro funzionamento; tali beni dovranno essere installati presso la Sede Operativa (domicilio fiscale nel caso di Lavoratrici Autonome) aziendale che beneficia del contributo
- investimenti immateriali: acquisto di brevetti, licenze, know-how o altre forme di proprietà intellettuale, inclusi i costi per la convalida e la difesa degli attivi immateriali
- canoni per servizi in modalità “software as a service”, acquisizione di servizi erogati in modalità cloud computing e saas (Software as a service) nonché di system integration applicativa e connettività dedicata
- consulenze specialistiche correlate all’Intervento: acquisizione di servizi finalizzati all’adozione di tecnologie ICT. Tali costi non potranno superare il 20% del totale delle sopracitate Voci di Costo a), b) e c)
È prevista un’unica erogazione a saldo previa rendicontazione.
Innovazione Sostantivo Femminile: contributo
L’Avviso avrà una dotazione finanziaria complessiva di 3 milioni di euro, di cui il 20% (600.000 euro) è riservato ai Progetti da realizzare in uno dei Comuni ricadenti nelle Aree di Crisi Complessa della Regione Lazio.
Il contributo è concesso a titolo di De Minimis, sotto forma di contributo a fondo perduto nella misura indicata dal Beneficiario e compresa tra un minimo del 50% e un massimo del 70% dei costi ammissibili (A + B +C), ma non può superare l’importo di 30.000,00 euro.
Innovazione Sostantivo Femminile: termini e modalità di domanda
Le imprese interessate possono presentare domanda on-line tramite la piattaforma GeCoWEB Plus di Lazio Innova, dalle ore 12:00 del 17 marzo e fino alle ore 18:00 del 16 giugno 2022